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Baku 2015: l’apparente nonsense dei Giochi Europei

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La solita organizzazione all’italiana, verrebbe da dire, se non fosse che l’Italia c’entra poco o nulla. A meno di un anno dall’apertura dei primi Giochi Europei della storia del Vecchio Continente, in programma a Baku (Azerbaijan) dal 12 al 28 giugno 2015, sono tante le situazioni contorte che vivono le varie discipline. Una, in particolare, balza subito all’occhio: su sedici sport olimpici, in ben undici si gareggerà per il percorso di qualificazione alle Olimpiadi di Rio 2016. Ma in altri, come ad esempio tuffi e nuoto, la competizione sarà riservata alle categorie giovanili, in sostituzione (ogni quattro anni) dei consueti Eurojuniores estivi.

E’ evidente lo squilibrio organizzativo che rischia di rovinare lo spettacolo di un evento che, invece, è molto sentito negli altri continenti. Non a caso, l’Europa ha giustamente deciso di creare una propria piccola Olimpiade (aprendo anche ad altri sport come sambo, trampolino, beach soccer e basket 3vs3) per concentrare su di sé gli occhi del pubblico internazionale nella prossima estate, ma l’effetto rischia di diventare deleterio. Tanti soldi, grande copertura mediatica (?) e una manifestazione che poi, con tutto il rispetto, non vedrà al via numerosi big della scena olimpica europea.

Bisognerà forse dimenticarsi, dunque, un evento atteso, seguito e competitivo come avviene in Asia. I Giochi Europei 2015 rischiano di somigliare sempre di più ai Giochi del Mediterraneo, da sempre sorridenti come medagliere all’Italia ma di certo privi di indimenticabili emozioni. Qua è possibile consultare i criteri di qualificazione, per altro ancora incerti per alcuni sport come ad esempio il volley, inserito all’ultimo ed atteso nella prossima estate da Grand Prix e World League. L’atletica, poi, vivrà a fine agosto gli attesi Mondiali di Pechino, mentre per la scherma Baku capiterà esattamente a metà tra gli Europei di Montreaux (6-11 giugno) ed i Mondiali di Mosca (13-19 luglio). Anche se al momento mancano comunicazioni ufficiali, risulta complicato pensare che – senza neanche pass olimpici in palio – sulle pedane azere si vedranno i fuoriclasse del panorama continentale a due sole settimane di distanza da appuntamenti ben più importanti.

 

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