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Calcio: Italia, semaforo verde per Okaka e Cerci. Resa con Balotelli?

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Cercava risposte, Antonio Conte, e qualcosa è arrivato. Pur non brillando, l’Italia supera l’Albania a Marassi e centra il quinto successo in sei gare con l’ex allenatore bianconero in panchina. Il gioco, quello vero, è ancora un miraggio. Ma, rispetto al pari con la Croazia, convincono mentalità e corsa. Con due interpreti a spiccare sui tanti volti nuovi sperimentati dal commissario tecnico.

Si tratta di Stefano Okaka e Alessio Cerci. Il primo segna il gol della vittoria e si conferma in splendido stato di forma: il campionato settimana scorsa era andato in pausa con la sua gemma d’anticipo su Bonera per il provvisorio 1-1 tra Sampdoria e Milan. Possibile predestinato ai tempi della Roma, l’attaccante è sbocciato forse in ritardo ma grazie ad un grande mix tra potenza, agilità, tecnica e fiuto del gol può conquistare la fiducia di Conte. L’atteggiamento dimostrato è quello che piace al ct. Per l’ala dell’Atletico Madrid, invece, oltre settantacinque minuti di qualità e quantità sulla fascia. Ha voglia di divertirsi dopo la tanta panchina in Liga e si vede: a Genova l’ex granata è il migliore degli azzurri.

Discreta prova per Emiliano Moretti, ma a 33 anni il laterale con un glorioso passato al Valencia difficilmente potrà rimanere nel giro della Nazionale. Alberto Aquilani va a rilento in mezzo al campo: purtroppo non è una novità per il viola, nato come incursore letale a Roma e spentosi poi con il tempo. Sicuri Lorenzo De Silvestri (seppur fuori ruolo) e Luca Antonelli, spinti dal pubblico di casa, mentre Mattia Destro si gioca male le proprie carte a disposizione. Questa Italia fatica a finalizzare e non si può permettere errori clamorosi come quello del giallorosso a metà ripresa.

Non giudicabile, infine, Mario Balotelli. Dai complotti della convocazione imposta dalla Puma all’addio al ritiro prima della gara con la Croazia il salto è stato breve. Ma cosa è successo in mezzo? Infortunio, la versione ufficiale. Scarso impegno, secondo l’indiscrezione de Il Messaggero. Quel che resta è che Supermario non sembra aver convinto Antonio Conte, che a RaiSport ha utilizzato parole dure nei suoi confronti. “Sta a lui cambiare, in Nazionale io non ho il tempo che servirebbe per farlo crescere“: che il ct si sia già arreso con l’ex rossonero? E dire che il suo talento servirebbe come il pane in questo periodo di magra.

 

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francesco.caligaris@olimpiazzurra.com

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Foto da: Wikipedia

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