Nuoto
Nuoto, gli Assoluti invernali incoronano Orsi-jet: vietato fermarsi
Buoni questi tortellini. Cos’è cambiato, però? Mamma Orsi deve per forza aver modificato la ricetta. Scherzi a parte, è un Marco Orsi diverso quello che termina il 2014 e si appresta a vivere il 2015 da protagonista indiscusso del nuoto veloce. Un Marco Orsi che, a 24 anni, sembra aver definitivamente trovato grinta, stimoli e testa per recitare un ruolo da star anche in campo internazionale. Un Marco Orsi non più solo Bomber di nome, ma anche di fatto. Un numero 9 calcistico tutta potenza e cinismo, esploso a Doha e consacratosi a Riccione.
Che dicembre, quello del bolognese. Un mese che potrebbe segnarne la carriera, rappresentarne il punto di svolta. È quello che tutti speriamo. Qualcosa, comunque, è cambiato di certo. Dalle prodezze in Qatar, al Mondiale in vasca corta, ai record italiani di Riccione durante Assoluti invernali e Coppa Brema. Un filo lungo tre settimane in cui l’orso ha ruggito veramente. Argento in 20”69 nei 50 stile libero iridati, risultato storico per l’Italia maschile dei 25 metri. Squillo da 48”16 ai 100 sl in lunga nel primo pomeriggio in Romagna. Acuto, anzi assolo, da 21”64 nei 50 sl sabato: qui c’è ben poco da aggiungere, se non che con questo tempo si giocherebbe Mondiali e Olimpiadi. E per concludere in bellezza e dedicarsi serenamente al Natale – con i tortellini di mamma? – il record italiano di 46”12 ancora in corta nei 100, domenica. Per non parlare delle staffette, una più convincente dell’altra.
Orsi è entrato in una nuova dimensione. Ora starà a lui dimostrare di poter valere risultati un tempo solo sognati in lunga. Confermarsi: una parola difficile, che molto spesso il nuoto azzurro ha patito. Ma la fame – chi ha detto tortellini? – c’è. Come la voglia di rimanere tra i big, per giocarsi le proprie carte sia a livello individuale che in staffetta. Verso Kazan, verso Rio. Verso orizzonti che, se solo la forma potesse crescere ancora di più nei momenti chiave, diventerebbero vastissimi. E Budrio passerebbe alla storia come la città promessa del nuoto italiano contemporaneo, come Mirano e Carpi.
L’ultima parentesi allarga il proprio punto di vista. Da Riccione al futuro. Agli Assoluti invernali arrivano la conferma di Erika Ferraioli, la donna-jet che però ha ancora ripide vette da scalare per arrivare ai livelli di Orsi, e di Margherita Panziera, la 20enne veneta da poco a Roma i cui progressi targati Aniene sono sotto gli occhi di tutti. Non più solo 200 dorso, ma anche 100 adesso. E Giulia Verona, ranista classe 1999 che illumina il buio dei 200. Poi Gregorio Paltrinieri, la certezza, insieme a Simone Sabbioni, un altro che ci farà divertire. Buon Natale, buoni tortellini, e appuntamento al 2015.
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francesco.caligaris@olimpiazzurra.com
Twitter: @FCaligaris
Foto da: Fin/DeepBlueMedia