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Nuoto, Mondiali Doha 2014: Federica Pellegrini a caccia dell’oro mancante

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Le manca solo questo successo. Federica Pellegrini, in carriera, ha vinto (quasi) tutto: Olimpiadi, Mondiali in vasca lunga, Europei in lunga e in corta, Giochi del Mediterraneo, Universiadi, Campionati Italiani. Alla veneta, volto indiscusso del nuoto azzurro per carisma, talento e risultati, non è però mai riuscito l’assalto all’oro iridato nella vasca da 25 metri. Un argento e tre bronzi, racconta il suo palmarès.

La Divina ci proverà a Doha, domani, nella giornata finale dei Mondiali 2014. Una manifestazione ricca di alti e bassi per l’Italia, con le gioie provenienti soprattutto dalle staffette e, invece, una condizione fisica da parte di molti convocati piuttosto debole per competere con i migliori atleti del globo. Il commissario tecnico Cesare Butini lo aveva ampiamente previsto a inizio settimana, ma ai più era parsa la classica dichiarazione di chi non ama scoprirsi. Invece, a due giornate dalla fine, tutto è più chiaro: l’Italia non ama la vasca corta, utilizzata soprattutto per aumentare l’esperienza dei giovanissimi. Il vero obiettivo della stagione si chiama Kazan 2015, Mondiali in lunga dal 2 al 9 agosto: là si vedrà la vera ItalNuoto.

Ma Federica Pellegrini non è una che si arrende facilmente. Vuole vincere sempre e lo sfogo via Twitter post staffetta sconfitta in batteria ne è una prova eloquente. Per questo, domani sarà battaglia vera nei 200 stile libero. Eliminatorie al mattino, finale diretta nel pomeriggio. Con una missione: sfidare i mostri sacri nella gara più amata. I 200 dorso di venerdì si sono conclusi negativamente, la staffetta 4×100 stile libero è giunta a un fantastico bronzo, ma domani sarà un discorso totalmente a parte. Pur arrivata in Qatar per divertirsi, la condizione c’è. E la testa nel nuoto conta molto.

Lo stesso record del mondo realizzato dall’azzurra rischia di cadere. L’1’51”17 di Istanbul 2009 è stato infatti più volte minacciato in stagione, prima da Katinka Hosszu nella Coppa del Mondo di fine agosto proprio a Doha (1’51”41) e quindi da Sarah Sjoestroem ai Campionati Nazionali di metà novembre (1’51”44). Nella classifica dei migliori tempi stagionali, l’azzurra è quinta con l’1’52”89 di Massarosa. Un lampo in terra toscana nel momento meno atteso, in pieno regime di carico prima dei Mondiali. Adesso l’Italia si attende un’altra scintilla, in grado di tener dietro anche la pericolosa Femke Heemskerk, per scrivere definitivamente la storia. Il destino è nelle braccia (e nelle gambe) della 26enne di Mirano.

 

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francesco.caligaris@olimpiazzurra.com

Twitter: @FCaligaris

Foto da: Fin/DeepBlueMedia

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