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Calcio – Serie A, le pagelle della 29esima giornata: cuore Cesena, Mancini ancora fischiato

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Il mega sabato di Pasqua ha offerto dieci partite ricche di spunti: non sarebbero dovute mancare le emozioni, e così è stato. Con Roma e Lazio vincenti si infiamma la lotta Champions, da cui il Napoli e la Sampdoria sembrano ormai tagliati fuori a discapito della Fiorentina. I partenopei però hanno ancora la carta Europa League. Seconda vittoria consecutiva per il Milan, ennesimi fischi per l’Inter di Roberto Mancini che non va oltre l’1-1 casalingo con il Parma ultimissimo. In coda, rimonta memorabile del Cesena a Verona: da 3-0 a 3-3 negli ultimi venti minuti e sogno salvezza ancora vivo grazie alle contemporanee sconfitte di Atalanta e Cagliari. Le pagelle della 29esima giornata.

Cesena, 7.5: un Luca Toni da sogno sembra piegare la resistenza dei romagnoli. Gol in apertura e magia al 70′ per il 3-0, coi in mezzo la rete di Juanito Gomez. La gara sembra chiusa, ma in quindici minuti il Cesena la riapre e strappa un pareggio preziosissimo per scavalcare il Cagliari al terzultimo posto e accorciare sull’Atalanta, distante ora quattro lunghezze. Mission impossible? L’atteggiamento è quello giusto per il miracolo.

Lazio, 7.5: crea tanto, tantissimo, e raccoglie tre punti meritati contro il Cagliari. Biglia si permette pure il lusso di fallire un rigore, Brkic è chiamato a interventi straordinari. Stefano Pioli temeva la sosta, ma l’incantesimo sembra non essersi rotto. Il secondo posto – in attesa del derby di fine campionato – è sempre lì a un punto.

Alessio Cerci, 7: titolare grazie al problema fisico accusato da Keisuke Honda, l’ala rossonera si diverte nelle praterie del Barbera e offre una prestazione finalmente positiva per la causa del Milan. Fortunato il primo gol, solida e concreta la sua partita. Può essere una risorsa importante.

Morgan De Sanctis, 7: la Roma blinda il gol di Pjanic al Napoli e consolida la Champions League anche grazie alle parate del suo portiere, più volte (giustamente) criticato in stagione. Il Pirata è sempre attento contro la sua ex squadra.

Kamil Glik, 7: capitano vero. Il Torino non ha più Immobile e Cerci, ma c’è molto di più oltre al talento del reparto offensivo. Il centrale polacco offre solidità in difesa, carisma da leader e anche ben sette gol in campionato. Stagione da sogno.

Inter, 4: un tiro di Guarin deviato non basta per piegare la resistenza di un Parma sì già retrocesso, ma mai domo come avvenuto già all’Olimpico contro la Roma. I nerazzurri appaiono stanchi e privi di idee: l’Europa si allontana ed è impressionante il dato dei punti persi contro i ducali, 4 su 6 a disposizione. E il Parma in totale ne ha 10.

 

Di seguito i tre migliori giovani italiani dell’ultima giornata:

Domenico Berardi (Sassuolo): al termine di una settimana difficile, con l’espulsione rimediata in under 21 contro la Serbia, il talento degli emiliani decide la delicata gara contro il Chievo mantenendo la freddezza dal dischetto.

Alessandro Florenzi (Roma): dopo l’infortunio in nazionale è subito titolare nel big match contro il Napoli e offre l’assist decisivo per il gol di Pjanic.

Andrea Belotti (Palermo): entra e conquista il rigore del provvisorio 1-1 contro il Milan. I rosanero poi perdono la partita, ma il bomber dell’under 21 non sfigura contro la sua squadra del cuore.

 

 

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