Tuffi
Tuffi, Laura Marino: “Che sfida a Rostock con Noemi Batki! La Francia è un paradosso”
Francese di origini italiane, Laura Marino – classe 1993 – è la principale speranza transalpina nei tuffi femminili. Agli Europei di Rostock sarà una delle maggiori avversarie dell’azzurra Noemi Batki (argento a Berlino da 10 metri nel 2014) insieme alle britanniche Sarah Barrow e Tonia Couch e all’ucraina Yulia Prokopchuk.
In costante miglioramento dopo il quarto posto della scorsa estate, Laura nel 2015 ha già battuto in due occasioni il proprio record di punti ed è pronta a sbocciare definitivamente in un grande evento internazionale, sognando Mondiali, World Series e Olimpiadi. Anche grazie ai due mesi di allenamento trascorsi in Australia nell’autunno 2014, durante i quali ha lavorato in strutture distanti anni luce dalle realtà dell’Europa meridionale.
Al Grand Prix di Gatineau di aprile hai vinto la medaglia di bronzo con il nuovo record personale di 370.10 punti, risultato notevole per un’atleta europea. Ti senti favorita per un posto sul podio agli Europei di Rostock?
“Favorita no, perché non ho ancora dimostrato nulla e, anzi, tutto è da dimostrare a Rostock, ma ho capito che è possibile, che ne sono capace, e questo mi ha dato la forza per allenarmi ancora meglio ogni giorno”.
Dopo il quarto posto di Berlino 2014 sei molto migliorata. Qual è stato il segreto?
“La frustrazione? (ride, ndr). È stato un bel risultato, ma non del tutto: arrivare quarta dopo essere stata terza per tutta la gara e farsi battere all’ultimo tuffo per tre punti fa male, fa arrabbiare. Ma ho provato a trasformare tutti questi sentimenti, di servirmene per alimentare un desiderio di vittoria, ed è quello che voglio fare quest’anno. Mi alleno ancora più duramente, perché questi quarti posti, tra cui c’è anche quello nel team event a Berlino, non siano altro che un lontano ricordo o quanto meno una tappa di passaggio nella mia crescita”.
Come valuti l’esperienza a Sydney con Matthieu Rosset?
“In Australia ho imparato tantissimo. Chava Sobrino (l’allenatore che portò Matthew Mitcham dal tunnel della droga all’oro olimpico a Pechino 2008 in meno di due stagioni, ndr) è un tecnico e un uomo meraviglioso che mi ha trasmesso molto. A parte un nuovo tuffo (il triplo e mezzo ritornato raggruppato, ndr), mi ha anche donato la fiducia e la positività nelle azioni. È stata un’esperienza di vita unica e proprio questo è stato l’aspetto che mi ha trasformato”.
Che differenza c’è tra i tuffi in Francia e i tuffi in Australia?
“Le strutture! In Francia non possiamo nemmeno ospitare una gara internazionale, non abbiamo alcuna piscina a norma, con soli quattro posti per praticare la piattaforma in tutto il paese e nessuna opzione per il sincro. In più mancano terribilmente gli allenatori: già non ne abbiamo abbastanza e poi partono uno dopo l’altro per altre nazioni in cui possono allenare correttamente. Poi voglio sottolineare lo spirito, non posso generalizzare a tutta l’Australia la mia esperienza ma la gente si è rivelata molto accogliente, gentile e generosa. In Francia una buona riuscita è difficile, fonte di gelosia, e l’apprendimento si fa per negatività: ti fanno notare sempre quello che non va, ma nessuno ti dice quello che va bene. Non parlo solo degli allenamenti a Sydney o Parigi, ma anche degli interi modi di fare culturali”.
Un mois et demi plus tard à Sydney, … 407C à 10m !!! (triple et demi retourné en position groupée) Nouveau plongeon à…
Posted by Laura Marino on Giovedì 30 ottobre 2014
Su Facebook è anche attiva la pagina “I due anni dei tuffatori verso Rio”, che segue attivamente i vostri allenamenti e le gare. Come è nata l’idea?
“Il merito è stato soprattutto di Benjamin (Auffret, ndr) e Matthieu (Rosset, ndr), ma è nata per il fatto che i tuffi non siano affatto seguiti mediaticamente in Francia. Nessuno segue la nostra preparazione per le Olimpiadi. Allora piuttosto che lamentarci della nostra condizione, abbiamo deciso di parlarne noi stessi. È una super iniziativa, ma è dura da portare avanti, tra lo studio e gli allenamenti, e non abbiamo molto tempo anche perché è difficile essere registi, cameraman, montatori e attori allo stesso tempo. Ma i ragazzi sono pieni di belle idee e spero che possa andare sempre meglio. In più ho da poco lanciato la mia pagina ufficiale, che seguo personalmente e permette facilmente di farmi conoscere. Anche se richiede molta attenzione provo ad aggiornarla abbastanza spesso: non esitate a seguirmi su Facebook se volete sapere qualcosa di più su di me!”.
Cosa ti aspetti per i Mondiali di Kazan?
“Un pass per i Giochi Olimpici e, se tutto dovesse andare per il meglio, anche un risultato tra le prime otto per qualificarmi alle World Series dell’anno prossimo. In più parteciperò al team event e al sincro misto, in cui proverò a fare del mio meglio per avvicinare le migliori posizioni”.
E alle Olimpiadi di Rio 2016 ci pensi?
“Certamente, giorno e notte! Mi tuffo pensando a Rio, mangio pensando a Rio, dormo pensando a Rio! (ride, ndr). È un dolce pensiero ed è sempre nella mia mente, è il risultato ultimo di tutto quello che apprendo, la finalità, la conclusione, e tutto il resto spero sia solo l’avvicinamento”.
complimenti a Laura Marino per la sua ottima prestazione al Grand Prix canadese!!! sono molto felice per lei, è una…
Posted by Noemi Batki fan page on Domenica 12 aprile 2015
Dopo la tua grande prestazione in Canada, l’italiana Noemi Batki ha scritto sulla propria pagina Facebook: “Complimenti a Laura Marino per la sua ottima prestazione al Grand Prix canadese!!! sono molto felice per lei, è una grande atleta e una bella persona, sarà un onore riconfrontarsi agli europei… non mi scoraggio, anzi! si sa che quando il gioco si fa duro…i duri cominciano a giocare! see you in Rostock Laura!”. Che rapporto hai con l’azzurra?
“È una tuffatrice molto talentuosa che ammiro e il suo messaggio mi ha molto toccato. Come ha scritto, sarà un onore anche per me confrontarmi nuovamente con lei a Rostock. È un’avversaria che non posso sottovalutare, soprattutto perché ha vinto una medaglia a Berlino, ma è anche un’amica, una specie di sorella grande da 10 metri. È una lottatrice e si vede, non molla mai fino alla fine. Sarà dura batterla. In Messico (al Grand Prix di Leon, Laura Marino seconda e Noemi Batki terza, ndr) è stato molto piacevole disputare la finale con lei, si tuffava subito dopo di me e mi urlava: “Go Europe, we can do it!” (“Forza Europa, possiamo farcela!”, ndt) sulle scale che portavano ai 10 metri. È stato divertente e, anche se è difficile ridere sul posto, mi è restato un grande ricordo. Spero che lo stesso spirito ci sarà anche ai Mondiali di Kazan, dove difenderemo l’Europa nel miglior modo possibile. Svelo un piccolo aneddoto: ho origini italiane e mio padre aveva l’abitudine di parlare italiano quando ero piccola. Anche se non mi ricordo molto, è sempre un piacere ritrovare Noemi e la squadra italiana alle gare e sentirli parlare. Oltre al fatto che è una lingua magnifica, mi riporta a pensieri felici con la mia famiglia”.
Nel panorama internazionale spicchi per un’eleganza molto simile a quella delle atlete cinesi. Da cosa pensi che derivi?
“È la prima volta che sento questo paragone, sei sicuro? (ride, ndr). Comunque non saprei, di certo non per gli occhi a mandorla! Come dicevo ho origini italiane, ma cinesi… su questo non lo so!”.
Senti la responsabilità di essere l’unica tuffatrice francese di livello mondiale insieme a Matthieu Rosset? Come stanno i tuffi nel mondo transalpino?
“Parlare di responsabilità è un po’ troppo, mi alleno prima di tutto per me, per essere competitiva e nella miglior forma possibile. Se dovessero arrivare i risultati e se questo aiuterà a far conoscere i tuffi in Francia allora tanto meglio, ma temo non basti a portare nuove strutture, nuovi allenatori e nuovi permessi per ospitare gli eventi. Diciamo che in Francia i tuffi sopravvivono. Come ho già detto manca tutto: strutture, allenatori e iscritti. Praticamente, quindi, il movimento. Non ci sarà il movimento senza risultati. Giusto, ma allora come ottenere risultati senza il movimento? Ecco il sistema francese”.
Come hai iniziato a praticare questa attività?
“Ho fatto ginnastica fino a 14 anni, poi mi sono stancata e il mio allenatore di allora si divideva tra ginnastica e tuffi, l’ho seguito da questo lato e l’ho subito adorato”.
Hai solo 21 anni e quest’estate sarà ricca di impegni. A fine stagione sarai contenta se…
“…se sarò qualificata per le Olimpiadi. E se questa qualificazione fosse completata da un titolo europeo e un posto nelle World Series, sarò la persona più felice del mondo”.
Here’s one of my best dive of the week end. New personal best score on 10m and qualified for Europeans on 10 but also on 1m !!! Efficient weekend.
Posted by Laura Marino on Domenica 1 marzo 2015
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francesco.caligaris@oasport.it
Foto da: Laura Marino, in azione ai Mondiali di Barcellona 2013