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Tuffi, Europei Rostock 2015: un oro con mille significati
ROSTOCK – Un oro che vale due. Anzi, di più. La vittoria di Tania Cagnotto da 1 metro agli Europei 2015 ha numerosi significati. Primo: è un messaggio alle cinesi. Con 291.20 punti e un uno e mezzo rovesciato con anche un dieci si può sognare di ripetere la medaglia di Barcellona 2013 a fine luglio a Kazan. Secondo: è il quindicesimo trionfo europeo di una carriera da record, a quota (per ora) 24 podi. Terzo: è giunto in volata, come l’anno scorso a Berlino, contro una Nadezhda Bazhina in gran forma. Dieci i centesimi che dividevano le due atlete prima dell’ultima rotazione. La bolzanina giova della forza mentale che da sempre la contraddistingue per volare verso il successo. Quarto: ai piedi del podio, al termine di una gara da applausi, c’è Elena Bertocchi. 20 anni, all’esordio europeo. A un tuffo dalla fine dell’eliminatoria era fuori. Poi il cambio di rotta, per una finale senza pressioni e quello che diventa “il quarto posto più bello della mia carriera”.
“Ogni vittoria ha un gusto speciale – il commento a caldo di Tania Cagnotto –. Speravo di poter tenere qualche energia in più in vista di domani (sincro 3 metri con Francesca Dallapè, ndr) e domenica (3 metri individuali, con pass olimpico in palio per la vincitrice, ndr), ma è stata una gara sofferta. Con la russa eravamo punto su punto, sapevo che nell’ultimo tuffo lei avrebbe avuto due decimi in più di coefficiente e quindi avrei dovuto tirar fuori un rovesciato dei miei. È andata bene, ormai so gestire queste situazioni delicate anche se la tensione non manca mai”. Meglio, verrebbe da aggiungere. Anche se per le coronarie è sempre un rischio. Rostock 2015 comunque non finisce qui, anzi, è appena cominciata. Il mirino è puntato sulla prova che può spedirla a Rio senza aspettare i Mondiali. Sarebbe un’iniezione di fiducia extra dopo l’ennesimo titolo, che arriva sulla scia di una primavera costellata da dubbi e infortuni. Ma gli ori fanno sempre morale: “Vero – annuisce Tania –. Tina Punzel e Kristina Ilinykh non avendo fatto il metro saranno più fresche domenica? Il metro mi riempie sempre di soddisfazioni, ora recupero le energie e penso giorno per giorno”.
“E’ la prima volta che sono contenta per un quarto posto“, dice raggiante Elena Bertocchi, accompagnata dal tifo della famiglia. E in effetti la sua prestazione è come una medaglia, perché insperata ma regolarissima e a soli sette punti dal podio. “Davanti a me ci sono atlete di dieci anni più grandi, con molta esperienza internazionale e un nome affermato. Sarebbe stato difficile chiedere di più. Questi Europei vanno in archivio con un 8 pieno: non mi sono piaciuta in eliminatoria, ero troppo tesa e ho sbagliato due tuffi. Poi in finale ho dato il massimo“. Dario Scola, suo allenatore da una vita che la segue con maniacale attenzione, aggiunge: “Ha fatto quello che sa fare, dopo un lungo lavoro tecnico e mentale. Cosa le posso dire? Continuiamo così, deve essere solo il primo passo“. Applausi anche da parte del ct Giorgio Cagnotto, raggiunto dalla Federnuoto: “Con Tania è venuta fuori l’esperienza che l’ha portata a fare una gara regolare. Elena è stata una bella sorpresa. E’ stata brava a riprendersi dopo che stamattina era stata sottotono e aveva sbagliato l’approccio. Le ho fatto una battuta, scatena l’inferno, e mi ha dato ascolto. Mi è piaciuta nell’atteggiamento e soprattutto nell’uno e mezzo rovesciato dove è saltata più alta del solito“.
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francesco.caligaris@oasport.it
Foto da: Marta Cesari