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Tuffi, Mondiali Kazan 2015: Italia, all-in su Cagnotto-Dallapè? Caccia ai pass olimpici

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Un solo giorno di attesa, poi si comincia. Kazan (Russia) sarà la culla dello sport mondiale, acquatico ma non solo, per le prossime due settimane. L’apertura è dedicata ai tuffi, in attesa delle emozioni del nuoto, con l’Italia che come ormai accade da più di dieci anni ripone le sue speranze in Tania Cagnotto. Nel 2005 a Montreal, 20enne, conquistò la prima medaglia iridata della sua carriera. Sono passati dieci anni e la bolzanina è ancora tra le favorite dai trampolini. La concorrenza è tosta, Cina ma anche e soprattutto Canada, ma l’azzurra vuole provarci. E’ l’antipasto perfetto di Rio 2016, ultima grande sfida di una carriera comunque leggendaria.

Due anni fa l’Italia vinse due splendide medaglie d’argento a Barcellona, sfiorando pure il tris – sempre con Tania Cagnotto quarta – da 3 metri. Ora la situazione è pressoché la medesima e ripetere il bottino spagnolo sarebbe davvero ottimo per i colori azzurri. Da 1 metro Tania rimane la migliore delle europee, lo ha dimostrato e confermato per l’ennesima volta vincendo il sesto oro su sette edizioni alla recente rassegna di Rostock. Le cinesi non sono irraggiungibili, ma per il podio ci sarà da fare i conti soprattutto con Maddison Keeney, 18enne australiana che presenta un programma ad altissimo coefficiente di difficoltà. La potenza è dalla sua parte, l’eleganza e l’esperienza pendono ovviamente dal lato azzurro.

Il discorso è simile, ma con rivali diverse, nel sincro 3 metri. E’ questa, forse, la gara più importante dell’intera manifestazione per l’Italia. Perché Tania Cagnotto e Francesca Dallapè, sette ori europei di fila, devono difendere l’argento di Barcellona. E hanno tutte le qualità per farlo, perché la Cina scappa ma il Canada – che grazie al doppio e mezzo avanti con due avvitamenti gode di quattro decimi in più di coefficiente – non sempre è ben sincronizzato. Le favorite per il podio sono comunque loro, le azzurre e Pamela Ware/Jennifer Abel, e conquistare una medaglia vorrebbe dire strappare in anticipo il pass per i Giochi Olimpici di Rio 2016. Un tema da non sottovalutare, che eviterebbe la fatica della Coppa del Mondo del prossimo febbraio.

Si arriva poi ai 3 metri individuali, di cui Tania Cagnotto è campionessa d’Europa in carica. La bolzanina ha già in tasca il biglietto per Rio e potrà saltare relativamente più tranquilla, consapevole comunque che la finale è l’obiettivo più che minimo. Per il podio, però, non sarà affatto semplice: Jennifer Abel in stagione ha dimostrato una potenza e una regolarità fuori dal comune, irraggiungibile per le altre grazie all’arma doppio e mezzo avanti con due avvitamenti che porta 3.4 di coefficiente. Magari la canadese non ripeterà i 384 punti dei recenti Giochi Panamericani, ma la soglia dei 370 è alla sua portata. E in tal caso, contando anche le due “macchine” cinesi, ci sarebbe ben poco da fare. Tania dovrà quindi saltare con eleganza, sfruttando al massimo le amate rotazioni indietro e provando addirittura a migliorare il punteggio di Rostock. Poi si vedrà: in corsa per il podio ci sono anche l’altra canadese Pamela Ware e l’australiana Maddison Keeney, entrambe con il doppio-con-doppio che però non riesce loro bene come alla Abel.

Queste le speranze più concrete di medaglia per l’Italia ai Mondiali 2015. Da una a tre, realisticamente un paio. Ma l’evento sarà fondamentale anche per i pass olimpici, come detto offerti alle coppie sul podio nelle gare sincro e ai dodici finalisti di ogni prova individuale. Le maggiori ambizioni sono riposte in Francesca Dallapè, sempre intorno ai 300 punti in stagione a quarta a Rostock, Noemi Batki (dalla piattaforma) e Michele Benedetti, argento al recente Grand Prix di Bolzano. La trentina è forse quella messa meglio: saltando come sa può farcela senza troppi patemi. La triestina, che ha mancato una grande occasione chiudendo terza agli Europei, deve rimanere concentrata fin dalla lunghissima eliminatoria, fatale due anni fa a Barcellona. E lo stesso vale per il romano, subito chiamato a scavalcare (o quanto meno avvicinare) i 400 punti per poi giocarsi la gara della vita in semifinale.

Attenzione poi anche al neonato sincro da 3 metri composto da Andrea Chiarabini e Giovanni Tocci, coppia giovane, talentuosa, con programma difficile e già in grado di conquistare in ben due occasioni i 420 punti agli Assoluti di Bergamo. E’ presto per vederli sul podio, senza dubbio, ma quasi dal nulla possono rappresentare una bella sorpresa. La Federazione punta molto su di loro e Kazan 2015 sarà solo il primo passo di una carriera in sincro che si preannuncia interessante. Pensare alla finale olimpica tramite i quattro pass in palio alla Coppa del Mondo del prossimo febbraio non è utopia: la Russia sarà un test di assoluto livello dopo le ottime indicazioni di Bolzano e Bergamo.

Elena Bertocchi esordirà da 1 metro al suo primo Mondiale. Dopo un Europeo da applausi, la finale non è lontana perché la lombarda è in grande condizione. Tommaso Rinaldi gareggerà da 3 metri, pure lui con l’obbligo di dare il massimo fin da subito per entrare tra i diciotto semifinalisti. Gli stessi Chiarabini e Tocci, da 1 metro, hanno le qualità per centrare la finale. La piattaforma maschile è affidata ai soliti Francesco Dell’Uomo e Maicol Verzotto, purtroppo poco competitivi a livello individuale – anche per un discorso di coefficienti – ma da possibile finale in sincro. Infine, le gare miste: Cagnotto e Verzotto proprio a Kazan furono di bronzo alle World Series nel sincro da 3 metri, non hanno gareggiato molto in stagione ma possono dire la loro. Cina e Canada sembrano superiori, la lotta per il bronzo è aperta. Lo stesso vale per la piattaforma (Batki/Verzotto), mentre più difficile appare la corsa al team event in cui già agli Europei l’Italia (Batki/Benedetti) rimase lontana dal podio.

 

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francesco.caligaris@oasport.it

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Foto da: Marta Cesari

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