Nuoto
Nuoto: Gregorio Paltrinieri, il cerchio si chiude a Rio. Acque libere sullo sfondo?
Gregorio Paltrinieri è il personaggio del momento nel nuoto italiano. E non potrebbe essere altrimenti, dopo il primo oro mondiale in vasca lunga conquistato domenica nei 1500 stile libero a Kazan. A 21 anni l’emiliano ha raggiunto il coronamento di una carriera cominciata a livello nazionale nel 2011 e in campo internazionale agli Europei preolimpici di Debrecen. Passo dopo passo, Greg si è migliorato costantemente per raggiungere un obiettivo. E ci è riuscito, forte del suo carisma e del suo “voglio quindi posso“. Da fuoriclasse vero.
Il percorso, tuttavia, non è completo. Da Londra a Rio, il cerchio deve ancora chiudersi. L’azzurro, sbocciato come detto proprio nel 2012, fu quinto alle Olimpiadi britanniche. In Brasile, dopo un bronzo e un oro mondiale e un dominio assoluto in Europa, si presenterà con tutta probabilità da favorito, anche perché i problemi cardiaci di Sun Yang tengono parecchio banco in questi giorni e c’è addirittura chi ipotizza un passo indietro – magari non integrale, ma almeno con qualche disciplina tagliata – del fuoriclasse cinese, personaggio sempre più controverso.
Ora come ora è infatti difficile trovare – Sun Yang escluso – un rivale vero e proprio di Gregorio Paltrinieri nei 1500 stile libero. Mack Horton, l’australiano da cui si è allenato lo scorso autunno e di cui l’azzurro è molto amico, ha deluso a Kazan mancando la finale di 400 e 1500 sl. Vero che, 18enne, si è portato a casa il bronzo negli 800, ma le indicazioni provenienti dai migliori tempi della stagione dicevano tutt’altro. Il talento oceanico avrà sicuramente tempo per crescere, ma Greg rimane superiore. Ryan Cochrane è allo stesso livello da anni, mentre lo statunitense Connor Jaeger non ha nella costanza il suo punto di forza.
A tutta verso Rio 2016, dunque, a caccia di un successo che davvero renderebbe unica la carriera del fuoriclasse italiano. E poi? A 22 anni sarebbe impossibile smettere con il nuoto agonistico, ma diventerebbe pure comprensibile un calo di “fame” dopo quattro anni ad altissimi livelli. E allora ecco che spunta l‘ipotesi acque libere, di cui per altro s’era già parlato in passato. Magari con Tokyo 2020 sullo sfondo, per inseguire le orme di Oussama Mellouli e vincere sia in vasca che nella 10 chilometri di fondo. Dipende tutto dalla volontà, perché, se Greg dovesse metterselo in testa, molto probabilmente potrebbe farcela. Tra un estate si saprà di più.
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francesco.caligaris@oasport.it
Foto da: Lapresse/ricevuta da Ufficio Stampa Arena Italia