Calcio
Calcio: doping in Champions League? Valori fuori norma, spuntano steroidi. La Uefa…
Spunta l’ombra del doping nel calcio. E a essere minacciata è la competizione più celebre e ricca di tutte dietro solo ai Mondiali: la Champions League. Come scrive La Gazzetta dello Sport, un recente studio eseguito dalla Uefa ha rivelato che nei test delle urine eseguiti tra il 2008 e il 2013 il 7.7% dei giocatori presenta valori fuori norma.
Il dato è inquietante, anche se al momento tutte le provette sono anonime e tali resteranno. Il vaso di Pandora è stato scoperchiato dal quotidiano inglese Sunday Times: su 4.195 campioni analizzati in 12 laboratori, in 879 casi i valori di testosterone hanno oltrepassato il valore massimo consentito e addirittura sono state rilevate tracce di steroidi anabolizzanti in 68 situazioni. Si teme dunque il boom del doping nel pallone, un discorso per altro tornato d’attualità pochi giorni fa con le parole rilasciate da Beppe Bergomi sempre alla Rosea riguardanti le ambigue sostanze assunte da giovane.
Immediata la risposta della Uefa, chiamata a evitare guai. “I 12 laboratori che hanno analizzato le urine non hanno usato procedure comuni, rendendo i risultati non certi – si legge -. Inoltre non è stato possibile fare una controanalisi come richiesto dalla Wada in casi di doping: per questo lo studio non presenta alcuna evidenza scientifica sulla potenziale diffusione di sostanze dopanti nel calcio“.
francesco.caligaris@oasport.it
ale sandro
21 Settembre 2015 at 21:57
In realtà la percentuale di ‘sospette non negatività’, visto il testosterone fuori norma in circa 800 giocatori su 4100, potrebbe anche intendersi del 20%. Almeno così si farebbe in altri sport.
Vecchia strategia della Uefa quella di comunicare che non c’è evidenza scientifica, non mi sorprende affatto. La Fifa del resto, comunicò dopo le edizioni 2006 e 2010 in un’informativa alle squadre presenti a quelle edizioni dei Mondiali, che c’era stato un abuso di medicinali utilizzati da parte di tutte o quasi, anche per giocatori non infortunati e si definiva preoccupata a riguardo. Non fu espresso anche allora alcun nome o tipologia di farmaco utilizzato. A tarallucci e vino.