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Calcio: Marco Amelia dalla Promozione al Chelsea. Nel calcio comandano i procuratori?

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Diciamocelo chiaramente: perché mai José Mourinho, uno dei migliori allenatori del mondo che sta vivendo uno dei momenti peggiori della sua carriera sportiva, avrebbe dovuto tesserare un (ex) portiere di calcio come vice di Asmir Begovic fino a dicembre per ovviare all’infortunio di Thibault Courtois?

L’estremo difensore in questione è Marco Amelia, campione del mondo nel 2006 con l’Italia senza mai scendere in campo. Classe 1982, nato a Frascati, è cresciuto nella Roma prima di iniziare a girare lo Stivale e trovare la sua giusta dimensione a Livorno. In quattro anni, con la società amaranto, 187 presenze e 249 gol subiti, con anche una partecipazione in Europa League e un’incredibile rete segnata di testa all’87’ nella sfida esterna con il Partizan Belgrado. Dopo la Toscana Amelia si è trasferito prima a Palermo e poi a Genova, diventando suo malgrado coprotagonista dei magnifici gol da centrocampo siglati da Giuseppe Mascara (Palermo-Catania 0-4) e Dejan Stankovic (Genoa-Inter 0-5). Quindi, quattro anni da secondo di Christian Abbiati al Milan (41 apparizioni, 56 reti al passivo, uno scudetto vinto) e, nell’estate 2014, l’abbandono alla Serie A dopo mesi di inattività per diventare giocatore e dirigente del Rocca Priora, squadra di Promozione laziale.

Ma Amelia aveva voglia di giocare ancora. O forse c’era interesse nel farglielo fare. Così, nel gennaio 2015, Marco è tornato in Serie B, come riserva del Perugia, e nella stagione appena iniziata ha difeso due volte la porta del Lupa Castelli Romani in Lega Pro. Tutto relativo, comunque, all’atletismo e all’affidabilità che un 33enne ormai sul viale del tramonto può garantire. La notizia degli ultimi giorni, tuttavia, ha dell’incredibile: Marco Amelia farà parte della rosa del Chelsea fino a dicembre. Il Chelsea di Londra, non un caso italiano di omonimia come per esempio il Barcellona Igea Virtus siciliano. Il Chelsea, appunto, di José Mourinho e di Roman Abramovich, campione inglese in carica e impegnato anche in Champions League.

A confermare l’ufficialità dell’accordo, sui suoi profili social prima ancora che su quelli dei Blues, è stato l’agente Federico Pastorello. Un nome in voga nel mondo dei procuratori calcistici, perché qualche giorno prima di “piazzare” Marco Amelia al Chelsea era riuscito a ottenere il permesso dal Milan per far allenare a Milanello Kevin Prince Boateng, un altro dei suoi assistiti, che ieri ha disputato l’amichevole infrasettimanale con il Monza e che potrebbe essere tesserato da gennaio in poi. Pastorello, tra gli altri, vanta nella sua scuderia Giuseppe Rossi, Patrice Evra, Stephan Lichtsteiner e Samir Handanovic. Ha 42 anni e vive a Montecarlo come Mino Raiola.

Dinner with #marcoamelia to celebrate the contract with @chelseafc !!! Good luck !! ????

Una foto pubblicata da Federico Pastorello (@pst73) in data:

E forse proprio a Mino Raiola si ispira, per entrare nell’élite dei procuratori da top player, termine che tanto piace al mondo del calciomercato. Un mondo sempre più ingombrante, chiacchierato ma seguito, che rischia di oscurare l’essenza vera del calcio: il sudore, la tattica e il pallone da buttare in rete. Raiola, originario di Nocera Inferiore ma cresciuto in Olanda, è da anni il maestro incontrastato di questa realtà insieme al portoghese Jorges Mendes, che cura gli interessi di Cristiano Ronaldo, macchina da soldi per sé e per tutto ciò che gli gira attorno. Raiola ha Zlatan Ibrahimovic, un’altra garanzia, e si “diverte” con il carattere esuberante di Mario Balotelli. Quest’estate ne abbiamo avuta l’ennesima prova, senza dimenticare tutta quella sfilza di giocatori – da Bartosz Salamon a M’Baye Niang – che il Milan ha acquistato (o dovuto acquistare?) e usato con il contagocce proprio dalla sua cerchia.

La grossa problematica è il ruolo dei procuratori all’interno delle società calcistiche, una dinamica poco analizzata, hanno un’ingerenza e un ruolo che è veramente dominante – ha detto mercoledì il giornalista de La Gazzetta dello Sport Francesco Velluzzi a MilanNews.it -. Molte società lavorano con determinati procuratori e questo credo succeda molto anche al Milan che spesso si affida a soluzioni di questo tipo. Molto spesso non si va dritti all’obiettivo, al giocatore che si vuole veramente avere, oppure se prendi un calciatore ne devi prendere un altro“. Il giocattolo sembra semplice e lo è, generando soldi a palate. E’ il caso di Marco Amelia? Non sappiamo. L’Ansa scrive che l’ex rossonero è stato voluto direttamente da José Mourinho. Ma è un altro dei volti sempre meno nobili del calcio, che da semplice sport è diventato ormai un’industria.

 

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francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

Foto da: profilo Facebook Marco Amelia

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