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Calcio – Serie A, Top&Flop 14esima giornata: Higuain padrone del campionato! Si sblocca Belotti
Ennesimo cambio al vertice della Serie A. Ma questo potrebbe essere più importante degli altri. Perché il Napoli, che batte 2-1 l’Inter nell’ultima gara della 14esima giornata ringraziando la doppietta di una Gonzalo Higuain devastante come non si vedeva dai tempi di Zlatan Ibrahimovic del Milan 2010-2011, il palo (colpito da Stevan Jovetic) e il miracolo di Pepe Reina su Miranda al minuto 94, centra il 18esimo risultato utile di fila. I partenopei hanno perso una sola volta in stagione, nell’esordio di metà agosto con il Sassuolo, e, vincendo il big match contro un’Inter tanto abulica nel primo tempo quanto grintosa nel finale nonostante l’inferiorità numerica, sono finalmente passati a condurre un campionato che al momento li vede favoriti.
Anche perché la Roma, dopo la batosta di Barcellona, crolla in casa con l’Atalanta: ora Rudi Garcia rischia addirittura l’esonero, perché la squadra sembra non seguirla più. La Fiorentina è bloccata dal Sassuolo (1-1) ed ecco allora che nelle zone alte si rivede la Juventus, trascinata dai gol di Mario Mandzukic per il 3-0 di Palermo. I bianconeri hanno perso terreno nei primi mesi, vero, ma ora stanno risalendo prepotentemente la china. Com’era prevedibile con Massimiliano Allegri in panchina: del resto il suo passato rossonero è pieno di rimonte, una anche decisiva per lo scudetto. E il Milan? Zitto zitto, c’è: 4-1 alla Sampdoria con doppietta di un sorprendente M’Baye Niang. Napoli sogna, ma la Serie A rimane equilibrata e divertente. I migliori e i peggiori dell’ultima giornata:
TOP
Higuain padrone del campionato: nel suo ruolo da punta centrale è secondo solo a Luis Suarez e Robert Lewandowski. Forse. Perché è vero che ha la nomea di essere poco decisivo nei momenti importanti, ma questo Pipita è forse nella versione migliore della sua carriera. E quindi tutto è lecito, con un attaccante in grado di segnare praticamente spalle alla porta e di vincere il duello fisico contro Miranda e Murillo per il raddoppio. Da solo, l’argentino tiene impegnata tutta la difesa dell’Inter. E’ capocannoniere, è leader, è quasi eroe. Diventerà anche erede di un certo Diego Armando Maradona?
Finalmente Niang: arrivato al Milan nell’estate 2012 a soli 18 anni, la carriera di M’Baye Niang in rossonero è già piena di pagine scritte e poco brillanti, suo malgrado. Dagli incidenti in auto al palo di Barcellona, passando per qualche apparizione come ala destra nel ‘tridente delle creste’ con Mario Balotelli e Stephan El Shaarawy nella prima metà del 2013, il suo unico gol ufficiale lo aveva segnato contro la Reggina, in Coppa Italia. Le esperienze in prestito al Montpellier prima e al Genoa poi gli sono servite eccome, Sinisa Mihajlovic ha capito che il suo ruolo naturale è quello di punta centrale e, contro la Sampdoria, ecco la prima doppietta, condita da una prestazione da applausi.
Highlander Borriello: sì, Marco Borriello non è solo veline e bella vita. Sa segnare, anche in maniera decisiva, anche se il Carpi che ha alle spalle non è probabilmente squadra da Serie A. A Marassi fa piangere i suoi ex tifosi, quel popolo genoano con cui si era esaltato prima di trovare gloria nel Milan di Leonardo, e tiene in vita le speranze di salvezza del club emiliano.
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FLOP
Rudi Garcia: la sua Roma non va. Ha la rosa più forte del campionato, forse inferiore solo a quella della Juventus, ma puntualmente cede nella battaglia più difficile, quella contro se stessa. Si specchia e si fa bella, si illude e cade pesantemente al suolo, con il 6-0 di Barcellona e lo 0-2 dell’Olimpico contro l’Atalanta che, se possibile, fa ancora più male del punteggio tennistico del Camp Nou. Perché questa squadra, costruita per vincere, ha finora sempre fallito. E il tecnico francese, adesso, non ha più alibi.
Rafael: il portiere del Verona fa di tutto per inguaiare ulteriormente i propri compagni, ultimi in classifica e orfani dell’esonerato Andrea Mandorlini, in panchina dal 2010 e artefice della doppia scalata dalla Lega Pro alla Serie A. Ma l’incantesimo in Veneto sembra essersi rotto, anche perché la squadra sente la pressione e cede anche a Frosinone (3-2), con l’estremo difensore che dopo pochi minuti perde la testa e viene espulso per una gomitata ai danni di Paganini. La B, di questo passo, è vicinissima.
Sampdoria: Vincenzo Montella non ingrana. Seconda sconfitta consecutiva, e questa fa male: il Milan passeggia sui resti dei blucerchiati e vince per 4-1. La sensazione è che, senza qualche magia di Eder o Muriel, sia davvero difficile fare punti. Il caso Cassano non aiuta, ma gli spettri del 2010-2011 sono ancora lontani. Per quanto, però?
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Di seguito i tre migliori giovani italiani dell’ultimo turno:
Andrea Belotti (Torino): eccolo, finalmente, il primo gol del Gallo con la maglia granata. E che gol: stop di petto, controllo in corsa e mancino fulmineo sul primo palo. Sotto la Maratona, con Giampiero Ventura che imita la cresta. Il bomber ex Palermo si è sbloccato.
Stefano Sturaro (Juventus): il mastino bianconero torna titolare e termina una settimana da protagonista, disputando prima una grande prestazione in Champions League contro il Manchester City e segnando poi a Palermo nella quarta vittoria consecutiva dei campioni in carica, sempre più lanciati verso la rimonta.
Marco Sportiello (Atalanta): la certezza della Dea, tra i pali, si chiama Marco Sportiello, che completa il clean sheet all’Olimpico contro la Roma e dona sicurezza a tutto il reparto della formazione di Edi Reja.
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francesco.caligaris@oasport.it
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