Nuoto
Nuoto, Europei vasca corta Netanya 2015: tre medaglie e un Rivolta che fa sognare
Che esordio. Tre medaglie, tre record italiani e una grande speranza di oro per domani. L’Italia parte benissimo agli Europei di nuoto in vasca corta, grazie a una giornata favorevole dal punto di vista delle gare in programma pur – va detto – senza i suoi tre tenori. A Netanya sono le “seconde linee”, potenziali campioni in divenire per e dopo Rio 2016, a prendersi le maggiori soddisfazioni finora. E tutto il gruppo, ottimo stamattina con 15 qualificazioni e più scremato nel pomeriggio con anche il quinto posto di Stefania Pirozzi nei 400 misti e i settimi di Martina Carraro e di Fabio Scozzoli (forse, l’unica grande delusione) nei 50 rana, dimostra una buona condizione nella rassegna continentale povera delle stelle francesi e spagnole.
Ma c’è la Russia, c’è la Gran Bretagna, c’è soprattutto l’Ungheria di una scatenata Katinka Hosszu – che stampa il WR dei 400 misti in batteria prima di vincere agevolmente la finale – e ci sono nomi di alto profilo che nei prossimi giorni proveranno a fermare la corsa dell’Italia. Intanto, tre podi sono già in saccoccia e, se la media dovesse continuare, a fine manifestazione sarebbe battuto di un’unità il record di Herning 2013. Un passo alla volta, comunque. Anche perché la nostra copertina la vogliamo dedicare a un azzurro che, ancora, di medaglie non ne ha vinte. E non ne vince individualmente dagli Europei in lunga del 2012.
E’ Matteo Rivolta, sempre più primatista italiano dei 100 farfalla. Si moltiplicano i primati ma, questa volta, c’è qualcosa in più. Primo: l’averli migliorati all’Europeo, ovvero nel momento più importante della prima parte di stagione, e per giunta fin dal mattino. Secondo: l’aver tolto oltre mezzo secondo in un solo giorno al 50”10 di Legnano. Ne ha, Rivolta, anche per l’oro. Ne aveva poche settimane fa a Massarosa, quando non riuscì a rompere il muro dei 50” già in quell’occasione e ne rimase deluso. Ce l’ha fatta oggi in batteria, con un grande 49”72, e si è ripetuto in semifinale con un 49”55 strepitoso, da mettere paura anche al veterano Laszlo Cseh.
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Foto da: pagina Facebook Fin/DeepBlueMedia
Il delfinista ora deve concretizzare il lavoro di questi mesi, a questo punto promossi in virtù del cambio di sede, dalla Lombardia a Roma, restando sempre tesserato per il Team Insubrika ma ‘prestandosi’ al Circolo Canottieri Aniene di Gianni Leoni. Per seguire la fidanzata Ilaria Scarcella, si mugugnava a settembre. E invece il cambio ha fatto davvero bene: motivazioni e spinte extra verso una crescita continua. Verrebbe da dire che, comunque vada, ha già fatto meglio di qualsiasi previsione. Ma ora, con il più diretto inseguitore a 55” centesimi di ritardo, non rimanere almeno sul podio sarebbe una macchia imperdonabile.
Passando al resto della Nazionale – ci sono tre medaglie da elogiare – le finali si sono aperte con un Simone Sabbioni formato 200ista e, finalmente, alla prima gioia individuale senior della carriera internazionale. Cancellato il record italiano gommato di Damiano Lestingi in batteria, il romagnolo ha sfruttato al meglio le sue doti subacquee per arpionare un podio fondamentale soprattutto in ottica morale per gli amati 100. Gabriele Detti non lo si scopre di certo oggi, ma è un piacevole ritorno con grandissimo crono nei 400 stile libero: anche per lui un terzo posto che dà fiducia per il futuro, perché le qualità per fare bene a Rio 2016 ci sono tutte, e la spinta extra dell’amico di sempre Gregorio Paltrinieri che sogno l’oro nei 1500 stile libero sarà uno stimolo non da poco. Infine, la staffetta 4×50 stile libero maschile che, senza la Francia, si arrende solo alla Russia. Giusto così, come da previsioni, grazie allo sprint di Marco Orsi e al carisma di Filippo Magnini. Giuseppe Guttuso, classe 1994 convocato ad hoc, ha completato l’opera insieme a un ritrovato Federico Bocchia.
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francesco.caligaris@oasport.it
Foto da: pagina Facebook Fin/DeepBlueMedia