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Nuoto: Paltrinieri e Pellegrini non sono più da soli

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Foto da: Giorgio Scala/DeepBlueMedia/comunicato ufficiale Len

Che bell’Europeo. L’Italia sbanca Netanya: 17 podi (7-5-5), primo posto nella classifica per squadre e secondo nel medagliere, 17 record italiani e 61 primati personali. Le certezze – anche e soprattutto verso Rio 2016 – si confermano tali (Gregorio Paltrinieri e Federica Pellegrini), ma a convincere è tutto l’insieme di una Nazionale arrivata in grande forma al primo appuntamento internazionale stagionale.

Tutti promossi (o quasi), dunque, e feste legittime per una manifestazione vicina al record delle 18 medaglie di Eindhoven 2010 ma ben più fruttuosa in fatto di rilevamenti cronometrici. Dopo gli ottimi Mondiali di Kazan, la Federnuoto ha nuovamente di che esultare. Quel che ci auspichiamo ora, tuttavia, è che Netanya 2015 sia solo il primo passo verso una stagione davvero memorabile. I vari Simone Sabbioni, Gabriele Detti, Matteo Rivolta, Silvia Di Pietro e Marco Orsi, tra i più brillanti in vasca corta, hanno tutto per potersi confermare e devono lavorare per riuscirci.

Analizziamo specialità per specialità quello che la cinque giorni israeliana ha significato in chiave azzurra. Più che le tante medaglie, fanno ben sperare i molti progressi cronometrici al momento decisivo e i salti di qualità di alcune potenziali punte della Nazionale in vista di impegni ben più importanti. Rio 2016 sarà un’altra storia, ma il percorso sembra finora buono.

STILE LIBERO – Gregorio Paltrinieri e Federica Pellegrini rimangono rispettivamente il re e la regina del nuoto azzurro: oro (facile) con record del mondo per il 21enne di Carpi, oro (agevolato dalle assenze di Sarah Sjoestroem e Katinka Hosszu) con primato personale in tessuto per la 27enne di Mirano. Inutile nasconderci: verso le Olimpiadi sono carte da medaglia più che realistiche per la spedizione italiana. Ma, la novità, è che non sono soli. Di Marco Orsi si è sempre parlato benissimo in vasca corta: dopo la beffa d’argento nei 50, l’oro dominato nei 100 deve spronarlo a traslare la stessa potenza anche in vasca lunga. Sulla scia di Filippo Magnini, che non sarà più al vertice, ma esce sempre dall’acqua gettando il cuore oltre l’ostacolo. Il podio sfumato nei 200 per cinque centesimi vale quasi come una medaglia. La notizia più bella è però il pieno recupero di Gabriele Detti, che non solo afferra un bronzo (400) e un argento (1500), ma lo fa anche con due ottimi tempi che ne sottolineano l’integrità fisica e ne ricalcano ulteriormente il talento. Può essere un’arma importantissima per il futuro. Federico Bocchia e Giuseppe Guttuso raccolgono con le staffette, come anche la giovane Aglaia Pezzato, nuovamente sul podio dopo Doha 2014 e quasi ‘amuleto’ del gruppo. E se la Divina Pellegrini rimane di gran lunga la miglior azzurra del crawl, riprendendosi anche il record italiano nei 100 (quinto posto a sorpresa), Erika Ferraioli e Silvia Di Pietro confermano le proprie doti veloci, Chiara Masini Luccetti attende la 4×200 sl estiva per sfornare tutte le sue abilità e Diletta Carli, Erica Musso e Martina Rita Caramignoli continuano a stracciare i personali del mezzofondo. Unica nota stonata – per la toscana – la mediocre finale dei 400 sl.

 

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Foto da: Fin/DeepBlueMedia

RANA – Fabio Scozzoli è croce e delizia della disciplina più tecnica: il suo settimo posto nei 50 si può etichettare come ‘deludente’, mentre nei 100 di cui è stato anche campione del mondo sfiora il podio per dodici centesimi e dimostra di essere sulla retta via per tornare al top della forma. Senza dubbio è un campione da ritrovare, anche in ottica 4×100 mista a Rio 2016, perché Andrea Toniato continua a migliorarsi al mattino (PB nei 100) prima di peggiore il proprio crono nei momenti decisivi. Luca Pizzini dà quel che può nella specialità più lunga, ma i fasti azzurri del passato sono lontani anni luce. Giovani ed entrambe genovesi, Ilaria Scarcella e Martina Carraro convincono in tutte le gare, con progressi nei personali e buoni piazzamenti in finale seppur distanti da quelle che sono le ‘seconde linee’ della rana femminile europa (Ruta Meilutyte e Yulia Efimova rimangono un gradino, se non di più, avanti). Ora si confermino in lunga per spronare anche l’assente Arianna Castiglioni, talento puro e di verde età.

FARFALLA – Il salto di qualità di Matteo Rivolta è segnato dall’argento nei 100, in cui dopo due record italiani consecutivi (e che progressi, oltre mezzo secondo!) il lombardo addirittura osa un po’ troppo al passaggio e viene beffato nella seconda metà di gara dall’esperienza dell’ungherese Laszlo Cseh. L’alfiere del Team Insubrika piace anche nei 50 che non ha mai realmente amato: sesto in finale con altro RI. Il lavoro romano paga: ora sotto con la vasca lunga per entrare in finale a Rio. Piero Codia è bravo a livello cronometrico, meno a quello mentale: sa di aver perso una succosa opportunità di podio proprio nella gara show di Rivolta. Federico Bussolin, all’esordio, è parecchio distante dal bel tempo di Massarosa nei 200, con il quale sarebbe entrato tra i migliori otto. Ilaria Bianchi sfiora il podio nei 100: due maledetti centesimi sorridono alla tedesca Alexandra Wenk. Ma, pur non al top della forma, l’emiliana rimane nell’élite della specialità che vanta fuoriclasse come Sarah Sjoestroem e Jeanette Ottesen e in cui fu anche iridata. Applausi per Silvia Di Pietro, bronzo nei 50 e primo sub 57” nei 100 (quinto posto) che di certo non sono la sua specialità principale. E Alessia Polieri è terza con record italiano nei 200 tre anni dopo Herning: come Stefania Pirozzi, quarta, il sorriso ritrovato è la notizia più bella.

DORSO – Al femminile si aspetta ancora il craque: Margherita Panziera continua a migliorarsi (PB nei 200), ma rimane distante dal vertice. Nei 50 Elena Gemo è ottava in finale e, anche per lei, c’è da registrare un progresso cronometrico più che un risultato di spicco. Nulla di sensazionale, però, rispetto alla bontà delle azioni di Simone Sabbioni, assoluto protagonista con il bronzo nei 200 e il quinto posto nei 100 con doppio record italiano cancellando i primati gommati di Damiano Lestingi che resistevano dal 2009. E nei 50 c’è l’argento ex aequo con ennesimo (triplo) primato nazionale. E’ il suo Europeo: il romagnolo registra costantemente progressi e già non vediamo l’ora degli Assoluti di aprile, in casa, davanti al suo pubblico. Involuto, invece, l’ex campione del mondo junior Luca Mencarini, mai a suo agio in corta e ora atteso addirittura dal Duel in the Pool contro i campioni americani. Anche per Niccolò Bonacchi non è una settimana memorabile, mentre il giovane Lorenzo Mora tasta per la prima volta palcoscenici importanti senza demeritare.

 

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Foto da: Giorgio Scala/DeepBlueMedia/comunicato ufficiale Len

MISTI – Da Luisa Trombetti forse ci si aspettava troppo rispetto alla folta concorrenza presente a Netanya: fanno comunque piacere i due primati personali nei 400 (batteria e finale, sesto posto), così come quelli di Stefania Pirozzi (quinta). Per Ilaria Cusinato, classe 1999, un esordio tra le grandi che spezza la tensione. Federico Turrini al maschile forse è la vera nota stonata della super settimana azzurra, ma tutto va contestualizzato ed è dunque evidente che il virus che ha messo ko il toscano abbia giocato un ruolo fondamentale nella sua controprestazione nei 400 prima del DNS nella mezza distanza. La sfortuna colpisce ancora: era successo lo stesso un anno fa a Doha.

STAFFETTE – Si sfiora la perfezione. Le 4×50 sono anomale, dicono poco o nulla in proiezione 4×100 in vasca lunga, ma esaltano gli azzurri che si divertono e fanno divertire. Si apre con l’argento della velocità maschile, con Filippo Magnini carismatico trascinatore, e si passa attraverso i tre ori della mista mista (con rivelazione della love story Sabbioni-Di Pietro, mano nella mano sul podio), della velocità femminile (RI della romana, una furia) e della mista crawl (con la giornata indimenticabile di Federico Bocchia) per chiudere con il bronzo della mista donne (poker per Di Pietro e Ferraioli) e un altro oro, firmato dalla maschile che punta già all’Olimpiade, dove nei 100 gli azzurri (Simone Sabbioni, Fabio Scozzoli, Matteo Rivolta e Marco Orsi) possono davvero dire la loro.

 

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francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

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