Scherma
Scherma: i capolavori di Volpi, Navarria e Montano chiudono in bellezza il 2015 dell’Italia
FEMMINILE – Come accennato, il Dream Team è sempre in salute e lo ha dimostrato anche nell’anno in via di conclusione. Elisa Di Francisca (tre vittorie consecutive in Coppa del Mondo in primavera, il poker con l’ennesimo oro europeo a Montreux) e Arianna Errigo (bronzo europeo e mondiale, prima a Saint-Maur a novembre) hanno già strappato il pass per il Brasile, distanziando in maniera aritmeticamente irrecuperabile una Martina Batini leggermente involuta dopo un grande 2014 e la veterana Valentina Vezzali, che a 41 anni non potrà quindi partecipare alla sua sesta Olimpiade e che appenderà il fioretto al muro dopo gli Europei di giugno a Torun (Polonia).
Il quartetto, imbattibile anche cambiando metà delle interpreti, ha vinto i ‘soliti’ ori estivi tra Montreux e Mosca e si è imposto pure nelle prime due tappe di Coppa del Mondo, ma com’è ben noto non potrà lottare per difendere l’oro di Londra a Rio a causa della rotazione delle armi. La notizia più lieta, tuttavia, è l’esplosione di Alice Volpi, talento senese classe 1992, che dopo essersi presa l’oro ai Giochi Europei di Baku si è consacrata proprio nell’ultima gara dell’anno, il Grand Prix di Torino, ottenendo la prima vittoria in carriera con una prestazione d’alta scuola e gli scalpi di tre russe tra quarti, semifinale e finale. Non sarà a Rio 2016, ma il prossimo quadriennio potrebbe essere roba sua.
MASCHILE – A un’estate da sogno è seguito un autunno con più ombre che luci per il fioretto degli uomini, che comunque non presenta campanelli d’allarme verso le Olimpiadi, a cui la squadra si presenterà da campione olimpica e mondiale in carica. Il ct Andrea Cipressa ha cambiato molto e ha vinto tutte le proprie scommesse con un gruppo deludente nel momento clou del 2014. Andrea Cassarà si è riscoperto leader – ma ora un infortunio ne sta rallentando la preparazione – e Andrea Baldini continua a offrire prestazioni da fuoriclasse soprattutto in chiave quartetto. Così a Mosca gli azzurri si sono presi il titolo iridato, con il solito prezioso contributo di Giorgio Avola e l’innesto decisivo di Daniele Garozzo, vera e propria sorpresa stagionale con il secondo posto di Parigi.
A livello individuale è andata ancora meglio agli Europei di giugno: tripletta a Montreux, con Cassarà sul gradino più alto del podio per la quarta volta in carriera davanti proprio a Garozzo e a Edoardo Luperi, altro giovane pienamente consacrato a livello senior. La prima parte di Coppa del Mondo ha visto gli azzurri poco protagonisti: un quarto e un quinto posto di squadra e il solo Lorenzo Nista – la terza stella del gruppo anni ’90 – bronzo al Grand Prix di Torino. Comunque poco rispetto al valore di un movimento che si presenterà a Rio 2016 – la qualificazione è in tasca – con le massime aspirazioni. E anche qui il ricambio generazionale è già pronto: ad aprile Damiano Rosatelli ha vinto i Mondiali cadetti davanti al connazionale Francesco Ingargiola.
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Foto da: Augusto Bizzi/Federscherma