Scherma
Scherma, Rio 2016: spada femminile appesa a un filo. Tutti gli scenari
Una domenica quasi paradossale per la spada femminile, sesta a Barcellona nella grande giornata dell’Estonia che vince e rischia di diventare preziosa alleata delle azzurre. Diciamolo subito: la situazione non è cambiata di molto rispetto al pre Catalogna. I punti da recuperare – tre all’Ucraina e otto alla Francia, al netto dell’esclusione del peggior risultato – sono più o meno gli stessi. Con un podio le Olimpiadi sarebbero realtà. La differenza sostanziale è che si sono dimezzate le occasioni di rimonta: ora servirà andare in all-in il prossimo 14 febbraio a Buenos Aires.
Come recita il ranking aggiornato, il successo dell’Estonia ha aiutato l’Italia. Ora le baltiche sono quarte in classifica e, dunque, direttamente a Rio. Scivolano fuori gli Stati Uniti, comunque momentaneamente qualificati come stato americano, e Francia e Ucraina sarebbero a Rio 2016 rispettivamente grazie al pass europeo e a quello africano, ricordando che il regolamento lo prevede in caso di assenza di stati di un certo continente tra i primi 16 della classifica mondiale. E difficilmente il Sudafrica, 20esimo, compirà il miracolo di rientrare in corsa.
Come detto, l’Italia dista tre punti dalle gialloblu e otto dalle transalpine, che comunque non sembrano in grado di scavalcare l’ostacolo quarto di finale. Anzi, oggi in Spagna hanno fatto peggio rispetto a Rossella Fiamingo e compagne. Ma gli scenari sono molteplici. A partire dal fatto che verrà scartato il peggior risultato nelle cinque tappe di Coppa del Mondo disputate e che, dunque, ora come ora il vantaggio dell’Ucraina sull’Italia cresce a sei punti e quello della Francia a 10. O ancora: se gli Usa dovessero riscavalcare l’Estonia al quarto posto, allora tutto cambierebbe in negativo: le baltiche guadagnerebbero il pass europeo e a quel punto la corsa dell’Italia andrebbe impostata sulla Francia, il cui margine di tranquillità è come visto più sostanzioso.
Cosa devono fare, dunque, le spadiste del Bel Paese? La risposta è semplice: vincere. O comunque provare a salire sul podio. Giocare sui risultati delle altre rischia di diventare ossessivo e, soprattutto, deleterio per la concentrazione. Rio 2016 è un sogno che ancora non è sfumato, sebbene siano evidenti le difficoltà incontrate negli ultimi mesi. Ma c’è ancora speranza. Anche perché, in caso di mancata qualificazione, da tre atlete nella gara individuale si passerebbe a una sola (al 99%, considerato il ranking, Rossella Fiamingo). Un semi fallimento.
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francesco.caligaris@oasport.it
Foto da: Augusto Bizzi/Federscherma