Ciclismo

Parigi-Nizza 2016: Diego Rosa cerca conferme. Che anno aspettarsi dal piemontese?

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La fine della stagione 2015 potrebbe aver consegnato all’Italia delle due ruote un altro potenziale fuoriclasse. Diego Rosa, vincendo sulle strade di casa la Milano-Torino e scortando Vincenzo Nibali al successo nel Giro di Lombardia, ha coronato un percorso di crescita che, con il 27esimo compleanno pronto a scoccare nel giorno di Pasqua, adesso vuole entrare in un’altra fase. Quella della conferma.

RAGAZZO D’ORO – Nato ad Alba nel 1989, Diego Rosa in gruppo si è sempre contraddistinto per il suo enorme cuore. Gregario di lusso e talento notevole, al Giro d’Italia 2014 ha ultimato una tappa nonostante una brutta ferita al ginocchio in seguito a una caduta il giorno precedente che, la notte, quasi non l’ha fatto dormire costringendolo agli straordinari pur di non uscire dal tempo massimo. Con caparbietà (e antidolorifici) è rimasto in corsa, ritirandosi comunque qualche giorno dopo e mostrando al pubblico il lato duro, faticoso e quasi mai premiato del ciclismo. Nell’autunno 2015 ha scoperto le sue reali potenzialità pur riuscendo a riconoscere, quando necessario, il suo vero status all’interno della squadra. Ecco perché, forse superiore a Nibali come gambe, non ha vinto il Lombardia, privilegiando invece l’ascesa solitaria del proprio capitano all’Astana.

SFIDA A CONTADOR – Diego Rosa ha ricevuto da Beppe Martinelli l’investitura come capitano del team kazako per la Parigi-Nizza che partirà domani. Con Nibali impegnato alla Tirreno-Adriatico e Aru con la testa alle classiche, sarà lui l’uomo di classifica dell’Astana nella corsa verso il sole della Costa Azzurra. Sfiderà un gigante come Alberto Contador (Tinxoff), sette Grandi Giri in carriera più altre due vittorie revocate, oltre a due corridori affermati come Geraint Thomas (Team Sky) e Richie Porte (BMC). Senza enormi pressioni, il piemontese sfrutterà la settimana transalpina per testarsi e conoscere le sue vere ambizioni. C’è salita a sufficienza per lasciare il segno, in caso positivo. Con il Mont Ventoux che attende il gruppo nella prima parte della terzultima tappa.

CHE 2016? – La strada verso il prosieguo della stagione, tuttavia, sembra segnata. Difficile emergere da capitano nei grandi appuntamenti quando nello stesso team corrono Nibali e Aru. Ma, seppur libero da tensioni, Rosa si potrebbe giocare molto in questa primavera. Poiché sono sempre i risultati a parlare, e a programmare il futuro, pensare a una Vuelta da protagonista con ambizioni di classifica non è utopia, se dovesse compiere un exploit alla Parigi-Nizza. Oppure, trasformandosi in un diverso tipo di atleta, ci sono le classiche del Nord pronto a esaltarlo. La Liegi, per esempio, è nel mirino del sardo vincitore dell’ultima Vuelta ma potrebbe esaltare anche le caratteristiche di Rosa, una seconda punta letale che sogna per scalare ulteriormente le gerarchie.

 

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francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

Foto: Gianluca Santo

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