Tuffi
Tuffi: la Cina è davvero imbattibile? Italia con due bronzi a Pechino. Il duello con il Canada…
Dall’oro dei russi Ilya Zakharov-Evgenii Kuznetsov nel sincro 3 metri del 2014, la Cina non ha più perso una finale alle World Series di tuffi casalinghe. En plein di ori – con numero di gare portato da 8 a 10, grazie all’aggiunta dei sincro misti – nel 2015 e bis nel 2016, sempre a Pechino, con un dominio talmente netto che ha portato in dote, per la nazionale asiatica, anche tutti gli argenti a disposizione nelle discipline individuale. Insomma: le altre nazioni, pur con spunti positivi, si sono dovuti accontentare delle briciole.
DAVVERO IMBATTIBILE? – Eppure, forse anche a causa dei continui cambi di formazione tra le fila dei cinesi, mai come in questo periodo i maestri di trampolini e piattaforme sembrano vulnerabili per i sogni in grande degli altri paesi. La recente Coppa del Mondo – che comunque sta influenzando l’evento con stati di forma ben diversi rispetto al passato – ha insegnato: addirittura un giamaicano davanti a un cinese nei 3 metri maschili. E proprio tra gli uomini la Cina ha rischiato di perdere il bottino completo nella tre giorni di Pechino: la finale individuale dal trampolino è stata ricca di errori e Cao Yuan ha vinto (anche) per i demeriti di chi non è riuscito a sfruttare un’insolita imprecisione cinese. Il suo connazionale He Chao, campione del mondo, era addirittura ultimo prima di rimontare fino all’argento con i due tuffi restanti della serie. A Rio 2016, con i ranghi compatti e la condizione al top, attenzione alle sorprese.
PER L’ITALIA DUE BRONZI – Tania Cagnotto e Francesca Dallapè hanno confermato di valere un potenziale podio olimpico conquistando il terzo posto nel sincro 3 metri che, prima dell’ultima rotazione, sarebbe potuto essere un argento. La sbavatura conclusiva nel doppio e mezzo ritornato carpiato, tuttavia, non ha macchiato la prestazione delle azzurre, che il loro l’hanno fatto soprattutto in inverno – preparandosi al dentro o fuori per i Giochi, missione raggiunta senza patemi durante la Coppa del Mondo di febbraio – e ora, giustamente, stanno ricaricando le energie per lo sprint estivo. Il format delle World Series ormai sfavorisce la bolzanina a livello individuale: tante gare ravvicinate non permettono di recuperare al meglio come il fisico di una 30enne richiede e, logicamente, spesso si può incappare in errori come la penalità nel triplo e mezzo avanti carpiato della semifinale. Applausi, comunque, per il pronto riscatto nel sincro misto: bronzo di Kazan confermato con un ottimo Maicol Verzotto anche a Pechino. Più nubi sulla giornata di domenica: Noemi Batki non è andata oltre i 230 punti nella semifinale individuale e ha sbagliato il triplo e mezzo ritornato raggruppato nel sincro misto da 10 metri con Verzotto spiegando successivamente su Facebook i motivi del ritiro dalla prova: “Sto bene, ho dei problemi abbastanza consistenti su due tuffi del mio programma, nonostante ciò ci ho provato anche nella mia gara ma non riuscendo a migliorare tecnicamente il movimento, non me la sono sentita di provare l’avvitamento nella gara sincro, dopo che la mattina (e nelle settimane precedenti) continuavo ad arrivare di pancia..
adesso qui a Dubai cambieremo quel tuffo in sincro e così gareggeró con tranquillità con i miei cavalli di battaglia e metterò un po’ in stand-by i due tuffi che mi hanno mandata in tilt! quando ci vuole ci vuole! mi dedico a ricercare la gioia di fare i tuffi, senza la paura di farsi male! ah quanto mi manca questa sensazione…”
RESTO DEL MONDO – Germania assente, Russia come sempre più brillante al maschile (i bronzi di Evgenii Kuznetsov da 3 metri e Victor Minibaev da 10) che al femminile, Australia che ha mischiato le carte – quale sarà la coppia olimpica nel sincro 3 metri femminile? – e Francia che ha confermato i progressi recenti prendendosi un argento nel sincro misto dalla piattaforma. Ma, si sa, ciò che all’Italia interessava di più era la prestazione del Canada. Ebbene: ancora non una grande Pamela Ware a livello sincro (nordamericane quinte con due errori e ancora tante piccole sbavature negli obbligatori), ma l’ex bronzo mondiale di Barcellona 2013 ha confermato il risultato alle spalle delle cinesi in una gara individuale comunque non esaltante (podio a 322.15). E la temutissima Jennifer Abel? Meglio nel sincro, anche misto, ma, dopo i 341.95 punti della semifinale, ecco il solito errore nel doppio e mezzo rovesciato carpiato che, unito al ritornato sbagliato, l’hanno fermata al quinto posto con 300.80 lunghezze. Circa 60/70 in meno rispetto al suo reale potenziale. Risolverà questo “blocco psicologico” entro Rio 2016?
I RISULTATI COMPLETI DELLA PRIMA TAPPA DELLE WORLD SERIES 2016 A PECHINO
francesco.caligaris@oasport.it
Foto da: Facebook Europa Center Srl