Hockey ghiaccio
Hockey su ghiaccio, paradosso continuo: Italia in Top Division senza più una Serie A
“Paradosso Renon“ titolavamo solo il 15 aprile, all’indomani della vittoria dei Buam nel campionato di Serie A. Perché già si parlava di una possibile migrazione di alcune squadre di hockey su ghiaccio italiane verso l’Austria e perché la massima divisione nazionale sarebbe probabilmente rimasta senza il suo club campione in carica.
Tutto è andato come da pronostico: nei giorni scorsi anche la Federazione Italiana Sport del Ghiaccio ha infatti notificato la nascita dell‘Inter Alps Hockey League a partire dal 2016-2017, un campionato inferiore alla Ebel – dove già milita il Bolzano – che comprenderà squadre italiane (al momento dovrebbero essere sette: Renon, Val Pusteria, Vipiteno, Gherdeina, Fassa, Cortina e Asiago), austriache e slovene. L’italiana meglio classificata si aggiudicherà anche lo scudetto. Quanto al resto dei club del Bel Paese regna la più totale incertezza: adesso si parla di Italian Hockey League al posto dell’ultima Serie B. Di certo si andrà verso una soluzione low cost, aperta ai giovani ma più simile a un campionato amatoriale che professionistico.
Quel che è sicuro è che l’hockey su ghiaccio italiano è ormai spaccato, tra mancanza di soldi e colpe dirigenziali che riguardano un po’ tutti. Tante, troppe, le formule differenti che sono state proposte negli ultimi anni: una discontinuità federale che ha palesato evidenti limiti organizzativi e un’assenza di programmazione. Di certo anche i club hanno i loro scheletri e, di fronte a una situazione talmente complicata, persino il Coni ha dovuto per forza di cose concedere il lasciapassare a quest’ultima novità abbreviata come IAHL.
Il nuovo paradosso, tuttavia, riguarda la Nazionale. Seconda contro ogni più rosea previsione nel Mondiale di Prima Divisione-Gruppo A terminato venerdì scorso in Polonia, l’Italia ha ottenuto la promozione in Top Division, anche se dovrà attendere la probabile retrocessione dell’Ungheria dalla kermesse russa per festeggiare del tutto. Un risultato davvero inaspettato, perché giunto davanti alla favorita Austria che il Blue Team l’ha battuto due volte in pochi giorni, prima in amichevole e poi proprio a Katowice. Eppure una serie di incontri favorevoli hanno sorriso alla selezione di Stefan Mair, giovane ma talentuosa, con il miglior difensore del torneo (Thomas Larkin, che milita non a caso in KHL, la lega dell’est che comprende anche la Russia) e il 21enne Joachim Ramoser (Del, Germania) attaccante sempre più faro per il futuro.
A inizio settembre l’Italia si giocherà un difficilissimo pass per le Olimpiadi 2018 contro Norvegia, Francia e Kazakistan. E’ quasi impossibile, ma usammo le stesse parole anche prima degli ultimi Mondiali. Il movimento è apparentemente in salute. E invece non ci sarà una Serie A degna di questo nome.
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francesco.caligaris@oasport.it
Foto: Carola Semino