Nuoto
Nuoto, Europei Londra 2016: il giorno di Federica Pellegrini dopo la sbornia azzurra di ieri
C’è ancora chi ci crede poco. Una giornata di gloria che fa ben sperare anche verso le Olimpiadi. La doppietta Paltrinieri-Detti negli 800 sl, che a Rio non ci saranno ma che hanno confermato per l’ennesima volta l’assoluto valore dei gemelli diversi azzurri, già dominatori mercoledì dei 1500 questi sì presenti in Brasile; il bronzo di Ilaria Bianchi, mai così veloce tra semifinale e finale dal 2012 in poi (e si nuotava sempre a Londra, dove fu quinta nei 100 farfalla); l’oro di Luca Dotto, consacrazione individuale di un talento che sta esplodendo a 26 anni nella specialità più importante, la gara regina; l’argento della staffetta 4×100 stile libero mista (non olimpica), chiusa da una Federica Pellegrini in condizione nonostante le dichiarazioni del tecnico Matteo Giunta.
Proprio la veneta, oggi pomeriggio, andrà all’assalto del quarto titolo europeo individuale consecutivo nei 200 stile libero dopo il tris 2010-2012-2014. Non ci sarà Sarah Sjoestroem che, iscritta, ha rinunciato in extremis alle batterie per non scoprire le proprie carte verso Rio 2016. La svedese ha compiuto il percorso opposto della Divina, non attesa ma seconda sia in mattinata che in pomeriggio. Davanti l’olandese Femke Heemskerk, con poco margine di vantaggio, che storicamente paga eccome il testa a testa psicologico con l’azzurra. Si vedrà se Philippe Lucas, attuale allenatore della favorita – cronometro alla mano – per la finale ed ex di Federica Pellegrini, sarà riuscito a lavorare più nella mente che nelle braccia della grande staffettista oranje che vuole diventare grande anche da sola. Ma Fede, pur non al top, è il vero punto di riferimento, la donna da battere.
Attesa per una medaglia, dunque, che potrebbe non essere l’unica. Piero Codia e Matteo Rivolta hanno le possibilità per fare bene nei 100 farfalla, duello che ha emozionato agli ultimi Assoluti di Riccione. Servirà il colpaccio rispettivamente dalla corsia 2 o 7. Andrea Toniato vive i 50 rana ancora meglio dei 100: può farsi trascinare dall’impeto di Adam Peaty e lottare fino alla volata. La 4×200 maschile, oltre ad andare a caccia del pass olimpico sfumato a Kazan a causa di una pesante involuzione, ripartirà dal carisma di capitan Filippo Magnini, da un Gabriele Detti da 6 chilometri in una settimana tra le varie gare disputate e dal finalista dei 200, Andrea Mitchell D’Arrigo. Più che il podio conterà comunque il tempo.
E sarà bello rivedere in acqua, dopo il virus, Marco Orsi nei 50 sl. Adesso il Bomber dovrà rispondere a Dotto, partendo dalla vasca singola in cui ha detto la sua anche agli scorsi Mondiali. Con lui, la matricola 29enne Federico Bocchia, un altro che, come Christopher Ciccarese ieri commovente a RaiSport con la sua prima qualificazione in una finale (200 dorso), ci ha creduto sempre e non si è arreso mai. Un’altra giornata da Italia? Proviamoci.
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francesco.caligaris@oasport.it
Foto da: Massimo Pinca/Swimming Cup