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Tennistavolo, Bobocica fuori dalle Olimpiadi: “Un problema tecnico, ripartirò da zero”

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E’ notizia di dieci giorni fa che l’Italia non avrà atleti qualificati nel tennistavolo alle Olimpiadi di Rio 2016. Mihai Bobocica, il migliore nel ranking Ittf, è rimasto fuori per poche posizioni mancando dunque la possibilità di vivere i suoi terzi Giochi dopo Pechino 2008 e Londra 2012. Intervistato dal sito federale, l’italo-bulgaro che l’11 giugno convolerà a nozze con la sua Beatrice per dimenticare le delusioni sportive ha ripercorso gli ultimi sfortunati mesi culminati con l’amaro verdetto.

C’è stata una serie di fattori che ha contribuito. Il principale è che da quando sono rientrato dall’infortunio alla spalla di fine 2014 non sono più riuscito a giocare come prima, nonostante i sacrifici, gli allenamenti e tutto il resto – ha speigato -. Mi è venuto a mancare qualcosa tecnicamente. Quando sono tornato e ho ripreso la racchetta in mano, dopo essere stato fermo per sei mesi, l’impugnatura era cambiata e questo ha fatto sì che i colpi fossero meno efficaci. Avremmo dovuto concentrarci subito su questo problema e invece, con gli appuntamenti agonistici che incombevano, fra Giochi Europei, Mondiali e qualificazioni olimpiche, non è stato possibile. Non avendo una tecnica solida alle spalle ho dovuto pensare troppo ai colpi, che non mi venivano automaticamente. Soprattutto il rovescio non mi dava sicurezza e questo ha inciso anche dal punto di vista delle scelte tattiche e psicologico“.

Durante i Campionati Asiatici, poi, molti big hanno lasciato la strada spianata alla qualificazione diretta di atleti poco noti e in ritardo nel ranking, avendo comunque la certezza di essere ripescati attraverso i 22 posti di inizio maggio. Un altro punto a sfavore di Bobo: “Cinesi e coreani hanno disputato la prima fase delle qualificazioni e poi non più, perché il regolamento lo permetteva loro. Con il ranking sarebbero comunque andati a Rio, mentre cinque posti sono stati assegnati ad altrettanti atleti di livello inferiore. Ho cercato di battere coloro che mi stavano dietro, per difendere la classifica, e il mio livello attuale non mi ha permesso di superare anche i più forti. Quando sono usciti i risultati dei tornei asiatici, ho capito che tutto questo non sarebbe bastato per essere ammesso alle Olimpiadi“.

Ma la carriera del miglior azzurro, comunque, non finirà così. Bobocica sa già come ripartire, con Tokyo 2020 nel mirino: “C’è bisogno di un lungo lavoro tecnico e fisico da svolgere, iniziando dalle fondamenta, evitando di continuare a viaggiare fra una gara e l’altra. Proprio ciò che non siamo riusciti a fare quest’anno, sotto la pressione della scadenza olimpica. Cercherò di riprendermi ciò che mi è sfuggito questa volta. Ho disputato due Olimpiadi, a Pechino e a Londra, e l’impegno e la volontà per andare a Rio sono state superiori. Ho vissuto questa qualificazione come se fosse la prima e avrei voluto esserci a tutti i costi. Si vede che non era destino“.

 

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francesco.caligaris@oasport.it

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Foto da: Fitet

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