Tuffi
Tuffi, Europei Londra 2016: la Russia fa tris nel team event. Tanti errori, Italia ottava
Il doppio e mezzo indietro con due avvitamenti e mezzo di Viktor Minibaev che chiude il team event d’apertura degli Europei 2016 di tuffi a Londra, una meraviglia da 102.60 punti con anche un 10 che consegna il terzo oro consecutivo nella specialità alla Russia (con Nadezhda Bazhina, 411.50 il totale), è l’unica immagine veramente brillante di una gara ricca di errori da parte degli atleti ma anche di insolite stranezze nell’organizzazione.
Si comincia già dal secondo tuffo della serata: pannelli luminosi spenti e attesa snervante per Patrick Hausding. Non si continua bene, perché le pause sono oltremodo lunghe e, come se non bastasse, va in tilt il sistema elettronico che usano i giudici per assegnare i voti. Così dai moderni tablet si torna alle care e vecchie palette. Non una bella immagine per l’efficientissima Inghilterra, che comunque, tra sbavature e ritardi, coglie un inatteso bronzo con la “coppia di riserva” Georgia Ward-Matthew Lee (352.20) sfruttando gli harakiri di Francia (329.85) e Germania (328.70, ma da segnalare il triplo e mezzo rovesciato carpiato di Hausding, 328.70). Al secondo posto ci sono gli ucraini Yulia Prokopchuk e Oleksandr Gorskhovozov, 396.40 nonostante una penalità per la verticale della campionessa d’Europa in carica.
Rammarico in casa Italia per l’ottavo posto di Noemi Batki e Michele Benedetti (302.85). Terzi dopo i primi due tuffi, gli azzurri perdono le speranze di lottare per il podio a causa di un triplo e mezzo rovesciato raggruppato scarso del romano, che arriva con i piedi fuori nel presalto. Poi, a gara ormai compromessa, la triestina fallisce il triplo e mezzo ritornato raggruppato. “E’ stata una gara terrificante, iniziata male fin dal primo tuffo quando tutto si è fermato – ha detto Benedetti ai microfoni di RaiSport -. Era tutto troppo lento tra un tuffo e l’altro. Ci sono stati tanti problemi con i giudici. Ho parlato con Hausding ed era incavolato. Noi comunque ci abbiamo provato, c’è rammarico ma i tuffi sono così“.
“Anche io ho patito un po’ i tempi morti e lunghi – gli ha fatto eco la Batki -. Così gli automatismi vanno in pappa, non si sa quando scaldarsi per il tuffo. Durante la gara ho perso il feeling con la piattaforma. Devo lavorare ancora per l’individuale, ma ho qualche giorno per farlo e sono fiduciosa“. Senza Andrea Chiarabini domani da 1 metro – problema alla schiena per lui – sarà Benedetti a sostituirlo? “In passato è successo. Non sono quanto sia allenato per farlo domani e completare una bella gara – ha risposto il capitano azzurro – ma mi farò trovare pronto se dovessero chiedermelo“.
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francesco.caligaris@oasport.it
Foto da: pagina Facebook Diving World Series Dubai 2016/DeepBlueMedia