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Scherma: flessione azzurra? Rio darà i verdetti definitivi

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Nel fine settimana che verrà, a Shanghai, si concluderà la Coppa del Mondo 2015-2016 di scherma. Ultimo atto il Grand Prix di fioretto, sia maschile che femminile, senza le prove a squadre come da regolamento. Poi Roma ospiterà gli Assoluti (9-12 giugno) e a Torun, in Polonia, andranno in scena gli Europei dal 20 al 25 giugno. La parola fine sulla stagione culminerà anche con l’evento più atteso, almeno da quattro anni a questa parte: le Olimpiadi di Rio ad agosto.

Finora gli azzurri hanno conquistato 41 podi, tra cui 15 successi, che – pur con due gare ancora da disputare – rappresenta il numero più basso delle ultime quattro stagioni. Nel 2013 furono infatti 47, nel 2014 58 e nel 2015 53. Gli ori battono quelli dell’anno precedente, ma non raggiungeranno quota 18 (2013) né tanto meno 19 (2014) anche in caso di doppietta cinese. L’unica arma che si può definire certezza è il fioretto femminile, 5 trionfi su 7 a livello individuale (tre Arianna Errigo e uno a testa per Elisa Di Francisca e Alice Volpi) e 3/5 a squadre. Aldo Montano ha esultato due volte nella sciabola maschile, ma si è poi operato e tornerà in pedana solo in Brasile, così come Mara Navarria nella spada che a Rio nemmeno ci sarà causa ranking che ha promosso la bicampionessa iridata Rossella Fiamingo, ancora a secco di soddisfazioni. 

L’Italia è in difficoltà nello sport in cui ha vinto di più nella storia a cinque cerchi? No. Ma l’Italia ha indubbiamente perso il monopolio gestito negli ultimi decenni. Questo è dovuto però alla crescita di altre scuole, da quella statunitense a quella asiatica, che a Rio attendiamo con impazienza soprattutto per quanto riguarda la Corea del Sud nella sciabola maschile. La scherma è sempre più globalizzata: anche Sudamerica e Africa, infatti, si sono aggiudicati medaglie internazionali nell’ultimo quadriennio.

Se l’andamento stagionale lascia tuttavia presupporre una flessione delle ambizioni azzurre alle Olimpiadi, dove all’assenza di medaglie (quasi) certe come fioretto femminile e sciabola maschile a squadre – l’Italia ha vinto gli ultimi ori mondiali in entrambe le specialità – si è aggiunto anche, tra fine 2015 e inizio 2016, il crollo del quartetto di spada femminile rimasto fuori dai Giochi, non bisogna però dimenticare che il giudizio definitivo arriverà soltanto a fine agosto. Senza farsi rapire dall’agitazione nel caso in cui, per esempio, gli Europei di Torun risultassero negativi: anche nel 2012, prima di Londra, l’Italia non brillò affatto nella rassegna continentale ospitata a Legnano. I risultati, poi, smentirono le critiche.

 

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Foto da: Augusto Bizzi/Federscherma

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