Calcio
Calcio, Olimpiadi Rio 2016: le pagelle di Brasile-Germania 6-5 dcr. Neymar diventa Re
Il Brasile si è laureato campione olimpico di calcio battendo 6-5 ai calci di rigore la Germania. 1-1 il risultato al termine dei tempi regolamentari e anche di quelli supplementari. Della stella più attesa, il fuori quota Neymar, il tiro dal dischetto decisivo che ha regalato ai padroni di casa il primo titolo a cinque cerchi di sempre. Le pagelle della finale.
BRASILE
Weverton, 6.5: nel primo tempo la traversa lo salva tre volte, non può nulla sul pareggio di Meyer ma diventa eroe neutralizzando il rigore di Petersen nella serie finale.
Zeca, 6.5: come tutti i compagni di reparto tiene a bada i forti attaccanti tedeschi. Successo costruito anche in difesa: un solo gol subito in sei partite per il Brasile.
Rodrigo Caio, 6.5: è attento su ogni pallone, le voci di mercato sul suo conto non faranno che aumentare dopo stasera.
Marquinhos, 7: vero e proprio leader del reparto arretrato. Ha esperienza da vendere e lo fa. Freddo anche dal dischetto.
Renato Augusto, 7.5: tra i migliori in campo. Tocca un’infinità di palloni, inventa passaggi millimetrici per i compagni, è il vero e proprio regista del Brasile.
Douglas Santos, 6: spinge costantemente sulla fascia sinistra, anche se spesso e volentieri non è preciso al momento del cross.
Luan, 6.5: collante tra l’attacco e il centrocampo, è la rivelazione del torneo per i padroni di casa. Nei supplementari, però, avrebbe potuto gestire meglio due ottime occasioni in contropiede.
Gabigol, 6: dopo aver lanciato il riscatto del Brasile con la doppietta alla Danimarca nell’ultima sfida del girone, il nuovo attaccante del Manchester City non lascia il segno in finale ed esce a metà ripresa. Dal 70′ Felipe Anderson, 7: ottimo impatto, sfiora anche il vantaggio nel secondo tempo supplementare.
Neymar, 8: pennellata su punizione che vale il vantaggio (gol bellissimo), guizzi pericolosi per 120 minuti e il destino che gli apparecchia il sogno più bello. E’ lui che segna il rigore decisivo per la festa del Maracanã.
Gabriel Jesus, 6.5: molto mobile, ma non tira quasi mai in porta. Dal 95′ Rafinha, 7: vale lo stesso detto per il laziale, entra subito in partita e segna il suo rigore.
Walace, 6.5: fa il suo a centrocampo e non è poco, perché è proprio quello il reparto più completo della Germania.
All. Micale, 7: è fortunato nel primo tempo perché la Germania colpisce tre traverse. Tutto sommato, però, si merita il titolo. Sia per la riscossa dopo i fischi ai due 0-0 d’apertura sia perché vincere con il Brasile, per lo più in Brasile, non è riuscito a molti.
GERMANIA
Horn, 6: può poco sulla punizione di Neymar, para molto bene in altre situazioni ma ai rigori non ne azzecca uno.
Toljan, 6.5: firma con un preciso cross basso l’assist per il pareggio di Meyer.
Klostermann, 7: ci mette sempre una pezza. A tratti è invalicabile, oltre a rendersi pericoloso nella metà campo offensiva. Davvero una bella sorpresa.
Ginter, 6.5: il campione del mondo è freddo dagli undici metri e non commette errori nei 120′.
Suele, 6.5: altro artefice della grande prestazione difensiva della Germania, che riesce a ingabbiare il tridente brasiliano. Sullo 0-0 salva quasi sulla linea su Luan.
Sven Bender, 6: una traversa e poco più. Da un giocatore con la sua esperienza, in una finale, sarebbe servito molto altro.
Meyer, 6: diagonale bello e preciso per riprendere il Brasile. Ma poi si vede poco.
Lars Bender, 5.5: insufficiente perché non ci mette il carisma del gemello e non va neanche vicino al gol. Dal 67′ Proemel, 6: fa legna a centrocampo in una fase del match dal ritmo molto basso.
Selke, 5.5: perché lui titolare e non Petersen, 6 gol in tutto il torneo? Mistero tedesco. Dal 76′ Petersen, 5.5: molte attese, vince la classifica marcatori alla pari di Gnabry ma sbaglia l’unico rigore. Ed è quello fatale.
Brandt, 6.5: non ha molte occasioni, nei supplementari allora prova a inventarsi il gol dell’anno ma la palla esce. Al 10′ la traversa dice di no anche a lui.
Gnabry, 5.5: deludente. L’uomo in più del reparto offensivo della Germania si spegne nell’occasione più importante della carriera e completa una prestazione sotto tono.
All. Hrubesh, 6.5: fronteggia molto bene il Brasile, dominando con la difesa e riprendendo l’iniziale svantaggio. Le tre traverse gli dicono male, poi ai rigori tutto può accadere. Pochi rimpianti se non l’eclissi degli attaccanti più talentuosi.
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francesco.caligaris@oasport.it
Foto da: Twitter Fifa