Calcio
Calcio maschile: uno sport “inutile” alle Olimpiadi? Livello basso e stadi vuoti
Il torneo olimpico di calcio si è deciso sabato 20 agosto tra le due squadre probabilmente favorite alla vigilia: Brasile e Germania. Ha vinto la Seleçao ai rigori, centrando il primo titolo a cinque cerchi della sua storia, mentre la medaglia di bronzo è andata alla Nigeria sul sorprendente Honduras.
La manifestazione, tuttavia, non è stata tra le più seguite delle due settimane di Rio. E se da un lato è più che giusto così – per una volta ogni quattro anni il pallone passa in secondo piano – dall’altra non si placano le “solite” voci: perché non escluderlo del tutto aprendo magari alla sua variante a 5, spettacolare e in cerca di ulteriore visibilità?
UN PESO PER I CLUB – Non è una novità: il calcio alle Olimpiadi rischia di essere più un peso che una vetrina per i giocatori più famosi. In primis perché sono permessi solo tre fuori quota per ogni squadra (rose under 23), poi perché in questo caso non vale l’obbligo di rispondere affermativamente alle convocazioni. E spesso e volentieri i club alzano la voce e proibiscono alle proprie stelle di rischiare infortuni e modificare la propria preparazione prestagionale per disputare il torneo olimpico. E’ successo quest’anno all’Argentina, che nel primo giorno di ritiro ha accolto solo metà dei selezionati. Scatenando l’ira del ct Gerardo Martino (che si è dimesso) e costringendo la Federazione ad allestire una nuova rosa in fretta e furia, ovviamente eliminata ai gironi.
POCHI SPETTATORI – Certo, il Brasile ha vinto e il Paese è esploso di gioia. Tutti gli stadi in cui hanno giocato Neymar – unica vera stella del torneo – e compagni sono sempre stati pieni, ma era piuttosto prevedibile vista l’importanza che il calcio ricopre a Rio e dintorni, soprattutto in seguito allo shock dell’1-7 della semifinale del Mondiale 2014 e dei due fallimenti consecutivi in Copa America. Ma nelle altre partite non si sono risparmiate tristi scene di spalti vuoti, come questa.
LIVELLO BASSO – E si arriva dunque all’ultimo punto. 90 mila persone per veder giocare Neymar, Gabigol e Gabriel Jesus sono più che comprensibili: spettacolo, qualità, gol e divertimento. Ma che appeal hanno le Isole Fiji, out al primo turno con 23 gol subiti e solo uno segnato? Spettacolo a tratti indecoroso è stato anche quello offerto dalla prima semifinale, Brasile-Honduras, terminata 6-0 con il primo gol dei verdeoro dopo appena 15 secondi. Vero è che lo spirito olimpico apre a tutte queste storie altrimenti oppresse nelle altre manifestazioni internazionali, ma indubbiamente a Rio 2016 si è assistito a un livello medio bassissimo nel calcio. Forse proprio perché qualcosa da rivedere c’è.
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francesco.caligaris@oasport.it
Foto da: Twitter Fifa