Nuoto
Nuoto: Gabriele Detti eroe silenzioso che dopo Rio 2016 può solo crescere ancora
Se ne parla sempre forse troppo poco, ma Gabriele Detti è ormai a tutti gli effetti una leggenda del nuoto italiano. Due medaglie olimpiche – bronzo nei 400 e nei 1500 sl – fanno il paio con quelle di Federica Pellegrini (che però vanta un oro, vero) e doppiano addirittura quelle del gemello Gregorio Paltrinieri, ma ovviamente il confronto è fallace perché l’emiliano – campione delle 30 vasche – aveva una sola cartuccia da sparare. E non ha fallito.
Detti comunque ha impreziosito con due podi emozionanti, meritati e tutt’altro che scontati alla vigilia l’Olimpiade delle punte del nuoto azzurro. Ci saranno tempi e modi per analizzare una situazione generale tutt’altro che positiva, ma a poche ore dalla seconda rimonta di bronzo non si può non parlare del talento silenzioso del livornese, 21enne reduce da un 2015 travagliato (tutto l’anno fuori e Mondiale perso per infortunio) che invece di demoralizzarsi ha lavorato più forte di prima e si è sempre migliorato, dalla prima all’ultima gara. Raccogliendo ovviamente i frutti di tantissimo sudore.
La cosa bella per Gabriele Detti è che Rio 2016 può averne rappresentato solo un punto di partenza. Se per Gregorio Paltrinieri campione di tutto nei 1500 sl si può infatti parlare di dinastia con la suggestione nuoto di fondo per un’altra sfida all’orizzonte, il nipote di Stefano Morini deve ancora scoprire a fondo tutti i suoi reali limiti. E lo farà sicuramente a partire dal prossimo anno. Negli 800 sl, non olimpici, si sa che può valere anche un oro mondiale. Nei 400 sl è campione europeo con il record italiano di Massimiliano Rosolino nel mirino: questa dovrà essere la spinta giusta per crescere ancora. E nei 1500 sl, trascinato da Paltrinieri, butta giù secondi su secondi dal personale. In ottica Tokyo 2020 attenzione anche ai 200 sl. Il treno è appena partito.
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francesco.caligaris@oasport.it
Foto da: DeepBlueMedia/comunicato Len