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Scherma, Olimpiadi Rio 2016: Montano e Occhiuzzi, l’esperienza batte gli acciacchi?

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Oggi a Rio 2016 non sarà solo il giorno del fioretto femminile con Elisa Di Francisca chiamata a difendere l’oro di Londra 2012 dall’assalto della compagna di squadra Arianna Errigo, favorita e sua possibile rivale in semifinale. Insieme all’arma più attesa per l’Italia, infatti, sulle pedane brasiliane si svolgerà anche il velocissimo torneo di sciabola maschile, 32 atleti per tre posti sul podio con due azzurri – Aldo Montano e Diego Occhiuzzi – esperti e maturi per arrivare fino in fondo.

Il livornese, 37 anni, vinse il titolo a cinque cerchi ad Atene 2004 e non è mai tornato a casa da un’edizione dei Giochi senza medaglie: in Grecia fu anche argento a squadre, a Pechino 2008 e Londra 2012 terzo sempre con il quartetto. Una sorte condivisa con il napoletano (35 anni) che, inoltre, vanta nel suo palmarès il secondo posto individuale di quattro anni fa. L’Italia è competitiva, dunque.

Eppure non sarà affatto facile aumentare il bottino della spedizione italiana che, nella scherma, conta già l’oro di Daniele Garozzo nel fioretto e l’argento di Rossella Fiamingo nella spada, oltre ovviamente alle grandi speranze riposte nel duo Errigo-Di Francisca. Perché Montano, che a inizio stagione ha firmato due autentici capolavori in Coppa del Mondo imponendosi a Boston (nell’università di Harvard) a metà dicembre e a Padova a fine gennaio candidandosi a favorito per il secondo hurrà olimpico dodici anni dopo la prima volta, è stato operato alla spalla a inizio aprile e non gareggia da troppi mesi. Le sue condizioni fisiche, perciò, rappresentano un vero e proprio rebus per stilare un pronostico attendibile.

Occhiuzzi invece è reduce da una stagione travagliata in cui ha strappato la qualificazione a Rio 2016 solo nell’ultima occasione utile chiudendo terzo al Grand Prix di Seul e battendo nella corsa al secondo posto per l’Italia il concittadino Luca Curatoli, classe 1994 e talento in rampa di lancio della sciabola azzurra. Avrebbe dovuto sbloccarsi mentalmente – l’esperienza è tutta dalla sua – eppure non ha brillato né ai Mondiali a squadre di aprile né agli Europei di giugno. La speranza è che, sentendo profumo di Olimpiadi, possa ritrovare lo smalto del passato.

Tutti in trincea, dunque, anche perché tra acciacchi fisici e numerosi punti di domanda anche il sorteggio dei tabelloni non ha sorriso ai due sciabolatori: sulla strada dell’Italia ci sono infatti i sudcoreani Junghwan Kim (numero 1 del seeding, per Montano) e Gu Bongil (numero 3, per Occhiuzzi).

 

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Foto da: Augusto Bizzi/Federscherma

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