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Scherma, Olimpiadi Rio 2016: per l’Italia il peggior bottino di sempre con i 10 eventi
Probabilmente era prevedibile vista l’assenza del fioretto femminile e della sciabola maschile a squadre, potenziali fonte di medaglia anche in virtù del terzo pass nelle rispettive gare individuali, e d’altra parte i freddi numeri da soli non bastano per spiegare un’Olimpiade intera. La realtà, però, dice inconfutabilmente che per l’Italia della scherma Rio 2016 ha portato in dote il peggior bottino dal 1996, cioè da quando sulle pedane a cinque cerchi si disputano dieci eventi e non più otto.
Gli azzurri hanno infatti conquistato quattro podi: l’oro di Daniele Garozzo (fioretto individuale) e gli argenti di Elisa Di Francisca (fioretto individuale), Rossella Fiamingo (spada individuale) ed Enrico Garozzo, Paolo Pizzo, Marco Fichera e Andrea Santarelli (spada maschile a squadre). Meno delle attese (5), con sorprese sia in positivo (il trionfo del siciliano su tutte) ma anche in negativo (il ko prematuro di Arianna Errigo e il quarto posto dei fiorettisti).
Il confronto con le precedenti edizioni dei Giochi (sui dieci eventi): minor numero di medaglie ma anche di ori.
Olimpiade | Ori | Argenti | Bronzi | Totale |
Rio 2016 | 1 | 3 | 0 | 4 |
Londra 2012 | 3 | 2 | 2 | 7 |
Pechino 2008 | 2 | 0 | 5 | 7 |
Atene 2004 | 3 | 3 | 1 | 7 |
Sydney 2000 | 3 | 0 | 2 | 5 |
Atlanta 1996 | 3 | 2 | 2 | 7 |
L’Italia comunque rimane saldamente al comando del medagliere storico della scherma alle Olimpiadi:
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francesco.caligaris@oasport.it
Foto da: Augusto Bizzi/Federscherma
ale sandro
15 Agosto 2016 at 19:20
Articolo che trovo interessante perchè lascia parlare i numeri, e secondo me non vuole essere di critica, visto che pesa nella maniera corretta i risultati.
Avevo pensato a 2 ori e 5 podi totali, è andata così ,non ritengo si possa assolutamente parlare di bilancio negativo. Se tutti gli sport vedessero chiudere l’Italia seconda come numero di podi (in questo caso 4) e terza come qualità delle medaglie, saremmo a posto.
A parte il discorso delle gare assenti che pesano indubbiamente perchè , c’è poco da girarci intorno, condizionano anche la gara individuale impedendo di schierare un altro atleta, e della gara negativa di Errigo e fioretto maschile a squadre, la nazionale mi pare abbia fatto quello che era nelle proprie possibilità.
La scherma ha avuto una diffusione maggiore negli ultimi trent’anni anche grazie allo ” spargimento” dei vari tecnici delle nazioni guida , in giro per il mondo. La Russia che ha fatto due su tre nel fioretto, pare abbia gradito la cura italiana, direi. E si è mossa in ogni caso visto che veniva dai 0 ori di Londra, come del resto la Francia, riuscendo a sbancare la sciabola femminile.
Ma ciò non cambia che in tutte le armi, anche fioretto e non solo sciabola e spada, che ha visto spesso più nazioni emergenti delle altre due armi da sempre, ci siano 15-20 atleti che possono vincere la gara individuale.
E questo,che già dissi anche a proposito di altri sport, vale per la scherma come per altri sport di combattimento e precisione, quindi non penso sia questo il motivo per cui ci sia stata difficoltà nel raggiungere il podio rispetto al recente passato.
Tra l’altro questa edizione a differenza di Pechino e Londra ha visto meno nazioni andare a medaglia (10 contro 13), appena due più di Atlanta (8 nazioni a podio) , nelle edizioni con 10 titoli assegnati. In pratica è quasi sempre lo stesso numero di nazioni a vincere e fare podio.
L’Italia, a mio parere, paga anzitutto il “suicidio” delle spadiste nella prova a squadre in chiave qualificazione olimpica,che ha comportato l’impossibilità di schierare altre due atlete anche nell’individuale, tra le altre cose. Era una squadra che fino a un anno fa ,anche meno, poteva giocarsi qualcosa di importante.
E poi necessita un po’ di ricambio nella sciabola, dove sono convinto che Curatoli e Berrè sapranno salire di livello al più presto. Come ho già commentato l’altro giorno, non sarebbe nemmeno male puntare su altri fiorettisti anche per le prove a squadre nelle prossime coppe del mondo, a parte Avola e Garozzo i più positivi a Rio, anche per creare competitività interna, che ritengo sia la cosa fondamentale per crescere.
Del resto una nazione che ai Giochi è prima nel medagliere storico, prima nel fioretto, seconda nella spada (sorpassata proprio ieri come numero di ori dai francesi), terza nella sciabola (cosa che forse molti non si ricordavano), è una nazione guida in questo sport, ed è giusto faccia di tutto per essere competitiva in tutte le armi, a prescindere dal numero di avversari.
Se necessario , anche tenendosi stretti i propri tecnici.
alessandro83
15 Agosto 2016 at 18:26
Anche io prima delle olimpiadi avevo visto come risultato plausibile 4 medaglie. Anche se, alla luce del flop di fioretto uomini e arianna errigo forse sarebbe potuto arrivare qualcosa in più. C’è anche da dire che le medaglie di fiamingo e la spada uomini non erano scontate anche se c’è da dire che se non fossero arrivate si poteva parare di delusione, perchè la fiamingo ha vinto gli ultimi due mondiali e perchè la spada uomini è andata sul podio quasi sempre quest’anno. E’ drammatica la situazione nella sciabola, dove non vedo talenti, occhiuzzi e montano sono finiti, curatoli e gulotta sono gli unici prospetti, e la gregorio è una mancata promessa
ste86
15 Agosto 2016 at 12:21
Prima dell’Olimpiade avrei messo la firma per quattro medaglie dalla scherma.
Oltre alla rotazione delle armi in questa occasione a noi svantaggiosa, bisogna fare almeno un paio di altre considerazioni:
1) Negli ultimi anni il livello medio in tutte le armi si è innalzato notevolmente (discorso che si può applicare ormai a qualsiasi sport, vedi nuoto, ginnastica artistica, ritmica, ecc), si sono aggiunte molte altri nazioni competitive oltre a quelle che vantano una grande tradizione.
2) L’Italia, a differenza di quello che pensa lo spettatore medio che segue la scherma ogni quattro anni, non è masi stata dominante in tutte le armi, nella sciabola e spada siamo nel mucchio.
3) La scherma (a parte sciabola e fioretto femminili) è uno degli sport in cui ci sono più pretendenti alle medaglie: nelle gare individuali ci sono una ventina di atleti che possono salire sul podio senza che si debba gridare all’impresa. Ecco che conquistare una medaglia è sempre più difficile.
Luca46
15 Agosto 2016 at 14:22
Sono concorde. Da non dimenticare che nel fioretto la Russia ha raggiunto un livello se non pari, inferiore di poco al nostro. La scherma a Rio è stata straordinaria e come al solito non ha tradito. 2 ori sono sfuggiti di un niente. Più che pensare a questo ottimo risultato mi concentrerei a mantenere questo status che sarà sempre più difficile e semmai a crescere in tutte le armi. Un grosso in bocca al lupo alla scherma per il futuro.
Gabriele Dente
16 Agosto 2016 at 04:05
Sono d’accordo sui punti 1) e 3) ma mi permetto solo di dissentire sul 2). Limitandoci agli ultimi vent’anni abbiamo vinto 4 ori e svariati argenti e bronzi tra spada e sciabola. Non siamo dominanti come nel fioretto femminile ma non direi proprio che siamo nel mucchio. Siamo nel ristretto novero della nazioni guida. Almeno al maschile. Piuttosto si potrebbero dire due cose: Rossella Fiamingo è la prima vera campionessa dalla spada italiana e la sciabola femminile è di alto livello ma ci sono scuole superiori alla nostra.
Quattro medaglie sono un buon numero, visto che comunque si è vinto almeno un oro. Quest’anno, viste le premesse, temevo che l’oro potesse addirittura sfuggire. Invece l’Italia sa sfornare campioni anche nei momenti poco brillanti.
Luca46
16 Agosto 2016 at 16:33
Concordo. E anche nel fioretto ce la dobbiamo vedere con la Russia. Siamo al top ma l’oro non è più assicurato. Se proprio vogliamo trovare un neo sono le prestazioni di Baldini e Cassarà. La Errigo ritengo un errore di percorso.