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Scherma, Olimpiadi Rio 2016: ultima carta azzurra con la spada maschile a squadre

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Tre medaglie finora per la scherma italiana a Rio 2016: poche rispetto alle previsioni, giuste valutando le prestazioni di azzurri e azzurre che sulle pedana della Carioca Arena non sempre hanno svolto al meglio il proprio compito. Ma tant’è, ormai le altre gare sono passate: le Olimpiadi di sciabola, fioretto e spada termineranno quest’oggi con la prova a squadre dell’arma non convenzionale. E il gruppo azzurro composto per 3/4 da siciliani può arrivare fino in fondo.

Enrico Garozzo (fratello dell’oro individuale nel fioretto Daniele), Paolo Pizzo e Marco Fichera non hanno brillato singolarmente: un solo assalto vinto per il numero due del mondo, eliminato agli ottavi di finale, due sconfitte premature per gli altri due che hanno palesato più di un dubbio di condizione in vista di quest’oggi. Ma il cervello è stato resettato e, nell’ultimo anno, il quartetto completato dalla riserva (fondamentale) Andrea Santarelli non ha mai deluso.

Dopo aver toccato il fondo agli Europei 2015 con un pessimo 12° posto, infatti, gli azzurri si sono caricati battendo la Francia 44-42 nei quarti di finale dei Mondiali di Mosca. Purtroppo in Russia l’Italia è rimasta comunque giù dal podio (legno), ma è poi cresciuta costantemente in Coppa del Mondo arrivando a imporsi ancora contro i transalpini nella finale di Heidenheim a fine gennaio. Nella rassegna continentale di giugno ha chiuso un altro cerchio, argento sempre dietro Gauthier Grumier e compagni. E ora cercherà la rivincita per l’oro più importante, pur consapevole di dover faticare fin dai quarti di finale contro la Svizzera di Max Heinzer e di giocarsi eventualmente le ambizioni di medaglia nel “solito” assalto di semifinale contro l’Ucraina.

 

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Foto da: Augusto Bizzi/Federscherma

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