Tuffi
Tuffi, Olimpiadi Rio 2016: il giorno della verità per Tania Cagnotto e Francesca Dallapè
Il giorno della verità. Il giorno per riscattare le lacrime di Londra 2012 e salire per la prima volta sull’Olimpo. Il giorno della finale – secca – del sincro 3 metri a Rio 2016. Le azzurre sono in pole position per il podio: dietro alla Cina favoritissima per l’oro, infatti, c’è un terzetto che sembra potersi e doversi giocare gli altri due posti sul podio. C’è il Canada, c’è l’Australia e c’è appunto anche l’Italia, che in stagione ha conquistato tre argenti e un bronzo nelle quattro tappe delle World Series vincendo anche l’ottavo titolo europeo di fila nella rassegna continentale di Londra, disputata a maggio.
Tania Cagnotto e Francesca Dallapè sono arrivate preparate al meglio ai Giochi brasiliani: i risultati dell’anno sono più che positivi, la forma è ottima e il recente Grand Prix di Bolzano è servito persino a gareggiare in condizioni di freddo e vento, aspetto non trascurabile della finale di questa sera. Il Maria Lenk Aquatic Center di Rio, infatti, è un impianto scoperto. E in Sudamerica adesso è inverno: le condizioni atmosferiche potrebbero condizionare eccome una gara che scorrerà via più veloce della tensione, 40 tuffi e via, meno di un’ora di sofferenza. E in quest’ora le due azzurre si giocheranno quasi l’intera carriera. Di certo l’ultima possibilità (almeno in coppia) per mettersi al collo una medaglia a cinque cerchi.
Non c’è molto altro da aggiungere, anche perché paradossalmente questa sembra una delle opportunità più limpide dell’intera spedizione azzurra a Rio. Tania Cagnotto e Francesca Dallapè dovranno saltare come in quasi tutte le uscite successive all’amaro quarto posto – per 2.60 punti – delle Olimpiadi di Londra. In Europa non hanno avversarie, ai Mondali di Barcellona hanno vinto l’argento e l’unico vero “flop”, se flop si può considerare, è stato il quinto posto di Kazan 2015. Senza strafare, ma eseguendo i soliti obbligatori pulitissimi e i tre liberi intorno a quota 70 punti – decisivo, probabilmente, il triplo e mezzo avanti carpiato con presalto e coefficiente di difficoltà 3.1 – il podio è davvero alla portata. Lì che aspetta le amiche made in Trentino-Alto Adige.
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francesco.caligaris@oasport.it
Foto da: DeepBlueMedia/comunicato Len