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Tuffi, Olimpiadi Rio 2016 – Parole d’addio per Tania Cagnotto? “Non vedo l’ora di gareggiare e chiudere questa parentesi della mia vita”

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L’ultimo…samba a Rio? Tania Cagnotto non ha ancora annunciato la data del suo ritiro, ultimamente ha glissato su tutte le domande che le sono state poste a riguardo rimandando qualsiasi decisione al dopo Olimpiade e, soprattutto, al dopo matrimonio (fissato per settembre sull’isola d’Elba). Eppure su Famiglia Cristiana di questa settimana si legge: “In questo momento il sentimento prevalente è forse la liberazione, non vedo l’ora di gareggiare e di chiudere questa parentesi della mia vita. So che mi mancherà tutto questo. Ma ho dato tutto. Del dopo sono un po’ spaventata e curiosa, ma saranno le scelte della vita privata a guidare quelle della vita professionale. Però non mi dispiacerebbe restare nell’ambiente dei tuffi o del Gruppo sportivo della Guardia di Finanza“.

Vero è che manca il fatidico “mi ritiro, ma queste dichiarazioni suonano come un addio subito dopo la finale individuale da 3 metri del 14 agosto alle 21 italiane. Per ora si sa – sempre dalle sue parole – che Rio 2016 sarà la sua ultima Olimpiade e che quelli di Londra, a maggio, sono stati gli ultimi Europei di nuoto (anni pari). Il che lascia aperta una parentesi per il 2017, quando a Kiev si svolgeranno gli Europei dei soli tuffi (anni dispari) e, soprattutto, a Budapest ci sarà la possibilità di difendere il titolo mondiale da 1 metro vinto nel 2015 a Kazan. Per qualcuno il traguardo definitivo potrebbe essere quello, altri rimandano ogni verdetto in attesa del bilancio a cinque cerchi: arriverà o no l’agognata medaglia?

In attesa di altre voci, comunque, giusto fare come Tania Cagnotto stessa continua a ripetere: pensare alle gare brasiliane. Adesso conta solo questo, con un avversario in più da battere: il meteo. I Giochi infatti si svolgeranno all’aperto. “Pronta o no questo ci tocca – ha detto alla Stampa -. Se non altro avremo foto spettacolari per ricordare questa Olimpiade. L’impianto è anche bello, solo che non è coperto e ci sarà un motivo se negli ultimi 15 anni questi sono i primi Giochi così… Qui non siamo a Barcellona: le condizioni climatiche non sono stabili. E, anche se per poco, piove quasi tutti i giorni. Bisogna tenere la testa sotto controllo e se vedi che il tempo si fa brutto non è facile, sai che ti potrebbe capitare di saltare con l’acqua mentre quello dopo va sull’asciutto“. Oltre alla pioggia, anche il vento potrebbe essere un fattore. Ma al recente Grand Prix di Bolzano l’Italia si è preparata a dovere: “E’ andata meglio del previsto“.

 

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francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

Foto da: DeepBlueMedia/comunicato Len

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