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Tuffi, Rio 2016: Cagnotto cerca la seconda medaglia nell’ultima gara olimpica della carriera

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Gareggiò già 16 anni fa a Sydney 2000: era appena 15enne e dichiarò che fu come essere a Disneyland. Poi quattro finali consecutive, quella bambina che diventava ogni quadriennio sempre più adulta ma che nonostante i successi europei e mondiali alle Olimpiadi proprio non riusciva a salire sul podio. Ottava ad Atene 2004, quinta a Pechino 2008, quarta con lacrime amare (podio distante solo 20 centesimi) a Londra 2012. Sembrava doversi ritirare invece ha continuato. E domenica scorsa, a Rio 2016, ha vinto finalmente quell’argento a cinque cerchi tanto agognato. Oggi potrà riprovarci, nell’ultima avventura olimpica di una carriera da sogno. Forza, Tania Cagnotto.

A DUE VOLTI – Ieri e l’altroieri la bolzanina ha affrontato eliminatoria e semifinale, importanti comunque solo per accedere all’atto conclusivo e senza punteggi “salvati e sommati” come avveniva fino a un decennio fa. Quarta giovedì e settima venerdì, ha commesso più di una sbavatura dimostrando – come molte altre avversarie – di non riuscire a dare il meglio di sé nella contestata piscina brasiliana, dall’acqua verde, sporca e fredda. E il vento che disturba l’impianto scoperto non è di certo d’aiuto. Tania Cagnotto è stata sicuramente più convincente in eliminatoria con 347.30 punti e quattro tuffi su cinque sopra la soglia del 70. Solo il doppio e mezzo ritornato carpiato è rimasto insufficiente e da qui l’azzurra dovrà partire per giocarsi il bronzo. Da archiviare, invece, le tante imprecisioni della semifinale, chiusa con 324.40 e un leggero calare fino all’insolito errore nel suo punto di forza, il doppio e mezzo rovesciato carpiato.

MA ANCHE LE AVVERSARIE… – Conoscendo Tania Cagnotto è comunque assai probabile che quella di stasera sarà la solita garista (quasi) perfetta che magari potrà non farcela, ma sicuramente metterà in difficoltà soprattutto psicologica le proprie rivali. Che a onor del vero non hanno brillato. Cinesi a parte (Shi Tingmao 357.55 e 385, He Zi 367.05 e 364.05), su cui è impossibile fare la gara, la canadese Jennifer Abel ha strabiliato vincendo l’eliminatoria a quota 373 ma ha poi iniziato la semifinale con due imprecisioni scivolando al terzo posto a quota 343.45. L’australiana Maddison Keeney (323.35 e 326.35 faticando sempre nelle prime rotazioni, indietro e rovesciato) ha invece chiuso quarta la semifinale con uno score comunque modesto. Ecco, qui sta il dato più importante da interpretare: nei due giorni di gara Tania Cagnotto ha raggiunto un punteggio che solo Shi, He e Abel hanno superato. E a cui probabilmente, se l’azzurra dovesse inoltre avvicinare il suo record personale (366.90), nessuna riuscirà a rispondere. La gara di ieri è poi stata particolare per via dei molti errori: su dodici finaliste solo cinque si sono migliorate rispetto alla prima uscita.

SVILUPPO DELLA FINALE – E si arriva dunque così alla domanda decisiva: che finale sarà? Cinesi favorite per la doppietta, sulla carta Abel e Cagnotto per il gradino più basso del podio (molti fattori quali potenza, età, coefficienti di difficoltà e risultati dei primi turni vedono leggermente favorita la canadese) con il possibile inserimento di outsider extra lusso quali le australiane Keeney e Qin (quarta a Kazan) e la rediviva statunitense Johnston. Difficile aspettarsi qualcosa di più – salvo clamorosi colpi di scena – dalle altre, anche perché la seconda canadese Ware bronzo iridato nel 2013 fatica da oltre due stagioni. Viste anche le condizioni meteo, tuttavia, sarà però anche e soprattutto una finale tirata e delicata a livello mentale. E sotto questo punto di vista Tania Cagnotto – che salterà ben prima delle rivali più accreditate per il bronzo – può certamente dire la sua. Si ricordi per esempio l’errore fatale di Abel nell’ultimo tuffo dei Mondiali 2015. Abel che per altro mantiene il rischio del rovesciato come ultimo tuffo del programma. La carriera della bolzanina, che invece con il 305B ha fatto godere migliaia di tifosi, potrebbe approfittarne un’altra volta. L’ultima.

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francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

Foto da: LaPresse/ufficio stampa Arena Italia

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