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Calcio a 5, Mondiali Colombia 2016: Falcao battuto e acclamato dall’Iran. Il ritiro di una leggenda

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Sono successe tante cose durante gli ottavi di finale dei Mondiali 2016 di calcio a 5: fin dalla prima sessione di partite, con l’eliminazione della Colombia padrona di casa ai rigori per mano del Paraguay, si è capito che sarebbe stato doveroso abituarsi alle sorprese. Così la sera dopo è tornato a casa niente meno che il Brasile, rimontato dall’Iran e battuto sempre dal dischetto, mentre ieri è stata la volta dell’Italia ai supplementari contro l’Egitto.

Hanno vinto e sono ancora in piena corsa per il titolo, invece, Spagna, Russia (che stanotte all’1 italiana si sfideranno in una sorta di finale anticipata), Portogallo e Argentina, senza dimenticare ovviamente ulteriori colpi di scena che adesso potrebbero provenire proprio dagli asiatici killer della Seleçao o dagli africani che contro gli azzurri si sono dimostrati letali nelle transizioni ma anche dotati di egregie qualità tecniche.

In attesa che il Mondiale prosegua ed entri sempre più nel vivo, però, è bene celebrare l’ultima gara (internazionale?) della carriera di Alessandro Rosa Vieira, meglio noto come Falcao. A 39 anni il fuoriclasse brasiliano universalmente riconosciuto come il più forte giocatore del mondo – restando sempre su dati oggettivi, si gioca lo scettro di migliore di sempre insieme al connazionale Manoel Tobias, ugualmente vincitore di due Mondiali con anche un secondo e un terzo posto – ha mancato la possibilità di conquistare il tris consecutivo nonostante l’ennesima tripletta della carriera grazie a cui ha chiuso la sua avventura iridata con 48 gol complessivi, marcatore numero uno a +5 sulo stesso Tobias.

Anche contro l’Iran, insomma, ha trascinato i suoi compagni a discapito dell’età. E alla fine della partita, quando in lacrime ha salutato per l’ultima volta il pubblico che in ogni parte del mondo l’ha sempre amato e adorato per le sue giocate da semplice extraterrestre, è stato accerchiato dai calciatori asiatici e da loro stessi portato in trionfo. Come a dire, ringraziando: oggi ti abbiamo battuto, ma sei e sempre sarai il migliore. Molti, probabilmente, hanno iniziato a praticare sempre più seriamente il futsal ispirati dalle magie di Falcao che spopolano su YouTube.

Falcao è stato per quasi vent’anni la stella più luminosa del calco a 5 brasiliano e mondiale. Ha inventato una sua giocata (la Falcao dribble, imitata anche sui campi a 11), ha disputato 6 partite con il San Paolo a 11 segnando la cifra pazzesca di 5 gol e ha conquistato cinque volte la Copa America. Prima dei Mondiali 2012 – in cui ha giocato le ultime partite, quelle decisive, finale compresa, con una semiparalisi facciale dovuta all’infiammazione di un nervo motorio del lato destro del volto a causa dello stress e di un infortunio alla caviglia – avrebbe dovuto ritirarsi, invece è andato avanti per oltre un quadriennio.

Rimango molto felice di aver finito la carriera con una tripletta – ha dichiarato l’altra notte, come si legge su La Gazzetta dello Sport -. Ma se potessi cambiare tutto quello che ho fatto in questo Mondiale, record compreso, per essere ancora in grado di diventare campione del mondo, lo farei in un attimo“. Purtroppo non è possibile, ma la sua carriera è già leggenda. E lo testimonia anche il tatuaggio che un certo Ricardinho, altro artista del futsal, ha sul polpaccio: “Falcao 12, The Number One“. E’ il suo erede, il portoghese, ma come lui nessuno mai.

Il tatuaggio di Ricardinho dedicato a Falcao

 

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francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

Foto da: Facebook Fifa Futsal World Cup

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