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Calcio: Ventura, difesa da sistemare. L’Italia riparte dagli esterni e da Pellè

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Ininfluente il risultato (1-3 contro i vice campioni d’Europa in carica), poche anche le indicazioni fornite da un’amichevole che ancora si potrebbe definire estiva e con pochissimi giorni di raduno alle spalle. La prima Italia di Giampiero Ventura, ammirata ieri sera a Bari contro la Francia, non può essere ancora giudicata a fondo. Tuttavia con il primo impegno delle qualificazioni ai Mondiali 2018 che incombe – lunedì alle 20.45 in Israele, terreno non facile – si comincerà a fare subito sul serio. E allora ecco pro e contro dell’esordio del ligure nelle vesti di ct.

ATTACCANTI AFFIATATI – 3-5-2 o 4-2-4 che sia, uno dei must dell’ex allenatore del Torino è rappresentato dalle due punte molto vicine, che duettano nello spazio stretto (spesso con sponde del più fisico in favore del più rapido) per allargare il gioco sulle fasce o cercare subito l’uno-due in profondità. Sotto questo punto di vista la continuità con il lavoro di Antonio Conte è massima e può regalare grandi soddisfazioni: l’ariete Graziano Pellè e il frizzante Eder si conoscono ormai a memoria e l’hanno dimostrato anche in occasione del momentaneo pareggio. Resta però un dubbio, verso il futuro: con l’ex Southampton in Cina e l’italo-brasiliano non sempre titolare nell’Inter, quanto converrà puntare ancora su di loro vista anche l’età (31 e 29)? Andrea Belotti scalpita, al suo fianco l’uomo giusto potrebbe essere Domenico Berardi.

CONFERMA CANDREVA – Anche Antonio Candreva, che a Euro 2016 ha disputato solo le prime due partite prima di fermarsi per infortunio, è ripartito come se non avesse sentito il cambio di ct. Imprendibile sulla fascia di destra nel primo tempo, ha anche fallito il gol del momentaneo 2-2 tirando sul fondo ma si è confermato uno dei migliori giocatori italiani attualmente in circolazione. L’ex laziale in estate si è trasferito all’Inter: a Frank De Boer il compito di esaltare la sua potenza per mantenerlo pedina inamovibile anche con l’Italia.

DIFESA DA RIVEDERE – Rispetto alla gestione Conte, tuttavia, l’Italia ha palesato più di una lacuna nella fase difensiva. Non solo per l’assenza di Leonardo Bonucci come centrale della linea a 3 o per gli inaspettati (e gravi) errori di Giorgio Chiellini in occasione del primo e del secondo gol della Francia, ma anche per una minor copertura degli esterni (Candreva e De Sciglio i titolari al San Nicola) che nel gioco di Ventura partono da una posizione più avanzata. Il reparto di ferro della Nazionale fondato sul blocco Juventus è condizione necessaria per volare ai Mondiali 2018: il nuovo ct non lo sottovaluti.

 

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francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

Foto da: Wikipedia

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