Nuoto
Nuoto, il nuovo Gregorio Paltrinieri: “Verso Tokyo 2020 senza stress. Più tempo a Carpi, dal 2018 il fondo”
E’ ancora al centro dell’attenzione Gregorio Paltrinieri, fuoriclasse dell’Italnuoto che a Rio 2016 ha vinto la medaglia d’oro nei 1500 stile libero. Per il 21enne emiliano, che da molti anni si allena a Ostia, il quadriennio che partirà a breve (terminati gli ultimi impegni istituzionali post Olimpiadi) porterà una ventata di novità a 360°. Legittime, ovviamente, per trovare ulteriori stimoli e rimanere a lungo tra gli atleti più forti d’Italia e del mondo.
“Moro (Stefano Morini, il suo allenatore, ndr) si fida di me, sa che sul lavoro non mi tiro indietro: dopo 5 anni di foresteria, stare di più a Carpi (la sua città, ndr) mi darà nuovi stimoli. Ma fino a Tokyo la base resterà la stessa“, si legge su La Gazzetta dello Sport. Proprio ai Giochi del 2020 Paltrinieri cercherà la doppietta 1500 sl-10 chilometri di nuoto di fondo, come dichiarato pochi giorni fa. “Soffro il freddo perché non ho grandi masse muscolari, ma mi abituerò. Voglio il fondo perché mi piace – racconta -, mi stimola al contrario dei 400. Cercherò di qualificarmi a Tokyo ai Mondiali in Corea 2019, l’anno per provare è il 2018 e non il 2017: vorrei la doppietta 800-1500 a Budapest (i prossimi Mondiali in vasca lunga, dal 14 al 30 luglio, ndr), Horton, Sun e Detti sono durissimi“.
Nei giorni scorsi Greg ha incontrato anche il suo amico Claudio Marchisio, centrocampista della Juventus attualmente infortunato, per una speciale lezione di “psicologia”: “Mi ha aiutato a capire – spiega alla Rosea -: è impressionante quanto i calciatori siano diversi dagli altri atleti. Claudio è rimasto sorpreso dai miei allenamenti, io ho imparato il loro modo di gestirsi, come reagiscono, fregandosene di certi giudizi, al contrario di me che voglio fare sempre bella figura. Sì, devo essere più libero mentalmente se c’è una delusione. Non sono per la cultura dell’alibi ma bisogna avere il giusto atteggiamento: i calciatori ci sanno fare“.
Il riferimento, più o meno implicito, è facilmente riconducibile al record del mondo in vasca lunga, l’unico primato che l’azzurro ancora non possiede nei 1500 stile libero. E la risposta è esemplare: “Devo liberare la mente, ho speso tante energie nervose per vincere tutto sino a Rio. Non posso pensare già al record mondiale, partire a bomba, se a dicembre non migliorerò il mio primato in vasca corta pazienza. Gli obiettivi fino al 2020 voglio raggiungerli senza più foga, ma ragionando. Non sono una macchina da resettare. So che è difficile perché le aspettative sono sempre altissime su di me, ma voglio vivere il quadriennio senza stressarmi troppo, al contrario del precedente: dovevo vincere tutto, in lunga e in corta, mi dicevo non puoi perdere questa opportunità, avevo una disperata voglia di vincere che mi ha fatto perdere lucidità. Da adesso non dovrò più avere obblighi dentro di me“. Ma comunque “punterò a scendere sotto i 14’30”, ma dovrò essere più tranquillo, distribuire meglio le energie mentali“.
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francesco.caligaris@oasport.it
Foto da: DeepBlueMedia