Tuffi
Tuffi, Tania Cagnotto story: il pianto “necessario” di Londra 2012
L’Australia (allenata da Chava Sobrino), Stefano Parolin (il futuro marito) e un incidente in motorino. Il 2011 di Tania Cagnotto, l’anno dei Mondiali preolimpici, termina con un bronzo da 1 metro, un sesto posto nel sincro con Francesca Dallapè e un nono da 3 metri. Ma tra il 19 maggio – giorno della caduta nel centro di Bolzano, colpa di un automobilista che non rispetta la precedenza – e il 16 luglio, esordio nella rassegna iridata di Shanghai, l’azzurra finisce anche sotto i ferri per la frattura dello scafoide. Il polso è delicatissimo per un tuffatore e, dopo tre podi consecutivi da 3 metri ai Mondiali, la 26enne è per forza di cose costretta ad abdicare.
Resta comunque la soddisfazione del metro (“E’ una medaglia bellissima, che mi ripaga dei sacrifici che ho fatto dopo l’incidente“, scriverà nell’autobiografia Che tuffo, la vita!, edita da Lìmina) e, soprattutto, subentra una nuova certezza: “Per la prima volta, dopo tanto tempo, ho gareggiato con la grinta e la serenità giuste, senza pressioni e condizionamenti. Mi sono liberata di quella sensazione di non farcela che mi accompagnava dai tempi dei Mondiali di Roma“.
Arriva il 2012. Le World Series primaverili vanno in archivio con cinque medaglie: una d’argento e tre di bronzo individuali e un altro secondo posto nel sincro con Francesca Dallapè. Agli Europei di Eindhoven, nella seconda metà di maggio, Tania Cagnotto non è (logicamente) al top della forma: in coppia le azzurre sono ancora campionesse continentali, ma dopo tre successi di fila la bolzanina termina la gara da 1 metro con l’argento. E dal trampolino olimpico è quarta, toccando con le mani la tavola nel doppio e mezzo rovesciato di chiusura.
Si vola a Londra, non prima di una scivolata sul trampolino durante gli ultimi allenamenti a Bolzano. Tania Cagnotto punta al bis di medaglie: 3 metri sincro e 3 metri individuali. La prima gara è in coppia con Francesca Dallapè. E’ il 29 luglio. Le cinesi He Zi e Wu Minxia non hanno rivali e dominano con 346.20 punti. nemmeno un voto sotto il 7.5. Alle loro spalle impazza la lotta per gli altri due posti sul podio: l’Italia – che si tuffa per prima – c’è e termina a 104.40 gli obbligatori, ma sporca il doppio e mezzo avanti con un avvitamento (63.90) della penultima rotazione.
Le statunitensi Kelci Bryant e Abigail Johnston sono costanti e brave a sfruttare gli errori altrui. Con 321.90 è medaglia d’argento per due atlete che non raccoglieranno altre gioie in carriera. Per Cagnotto e Dallapè tutto si decide in volata con il Canada di Jennifer Abel, allora talento in rampa di lancio, e della veterana Émilie Heymans, seconda da 3 metri a Roma 2009 proprio davanti alla bolzanina. Anche l’avvitamento delle nordamericane non è pulito, ma con uno score finale di 316.80 sono davanti alle azzurre per 2.70 punti. C’è qualche velata polemica per le scelte dei giudici. “Fa parecchio male, due punti non sono niente. Ci credevamo davvero oggi. Peccato“, dice Tania a Sky riuscendo a trattenere le lacrime. Francesca invece si blocca dopo poche parole.
https://www.youtube.com/watch?v=9TYyHvEW5Y0
Il 5 agosto 2012 è la sera in cui Usain Bolt vince il suo secondo oro nei 100 metri ed è anche la sera più triste nella storia dei tuffi italiani. Tania Cagnotto, a sorpresa seconda in semifinale, inizia alla grande i 3 metri con 76.50 punti nel doppio e mezzo indietro. Anche qui Wu Minxia e He Zi scappano fin da subito: l’oro tocca addirittura quota 414, c’è pure un 10 nell’ultimo tuffo, mentre l’argento è a 379.20. Jennifer Abel sbaglia il rovesciato ed esce di scena per le medaglie. Zitta zitta compare però la messicana Laura Sanchez, mai davanti all’azzurra finora. Pure questa gara diventa una questione di pochi, pochissimi punti. La bolzanina si gioca per ultimo il suo “cavallo di battaglia“, il doppio e mezzo rovesciato: per la rimonta servono i 9. Ne arrivano due, ma purtroppo non basta. Con un punteggio parziale di 76.50 e uno finale di 362.20 la medaglia di bronzo è messicana per venti centesimi.
Due quarti posti. Per spiegare tutto quello che segue basta il commovente abbraccio con il padre Giorgio. Tania Cagnotto è distrutta e, sempre a Sky, si sfoga: “In sincro erano due punti, oggi venti centesimi: sembra che mi abbiano maledetto a ‘ste Olimpiadi. Adesso basta perché comunque, anche se adesso non sembra, sono contenta della mia carriera nei tuffi. Oggi sono delusa, ma ho avuto un sacco di soddisfazioni e va bene così“. Per tutti, sembra un addio. Senza la gloria olimpica.
(3-continua)
Episodio 1: dagli esordi alla prima medaglia mondiale
Episodio 2: la consacrazione e il sincro con Francesca Dallapè
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francesco.caligaris@oasport.it
Foto da: Ettore Ferrari