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MotoGP, GP Francia 2019: Andrea Dovizioso, ora è tempo di attaccare. Ducati remissiva nelle ultime gare, occorre un cambio di ritmo per impensierire Marquez

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Nonostante la vittoria nell’esordio stagionale in Qatar e il distacco attuale di soli tre punti da Marc Marquez, il Mondiale 2019 di Andrea Dovizioso può e deve prendere al più presto una piega differente se il forlivese vuole mantenere accese le speranze di tornare a diventare campione del mondo, a quindici anni di distanza dal suo unico successo targato 2004, in 125cc.

Il podio argentino e il regalo di Marc ad Austin hanno parzialmente mascherato le croniche difficoltà della Desmosedici nella percorrenza dei curvoni veloci, dove la differenza di stabilità con la Honda è piuttosto evidente, e di fatto impedito a Dovizioso e Danilo Petrucci di poter stare più vicini al campionissimo spagnolo. Sia in Texas che a Jerez, la prestazione offerta dalla Ducati in gara è stata buona ma non sufficiente per agguantare il podio e se si vuole cercare di impensierire Marquez una “buona” moto non basta di certo, la costanza di rendimento nelle primissime posizioni sarà un elemento imprescindibile in tal senso.

Nei test svolti i giorni successivi al GP di Spagna la casa italiana non ha portato molti aggiornamenti e il romagnolo ha sfruttato il tempo a disposizione per provare alcuni assetti estremi e perfezionare alcune configurazioni di setup già in uso, sarà quindi interessante capire se verrà portata qualche novità in vista dell’imminente GP di Francia, dove per l’occasione la casa italiana abbandonerà provvisoriamente lo sponsor Mission Winnow e farà disegnare personalmente ai propri piloti la carena della moto sulla quale correranno, un’iniziativa particolare e divertente, ben accolta dai due corridori italiani.

Chi per ora fa tesoro della costanza di risultati sono invece certamente gli altri due rivali momentaneamente in corsa per la classifica del Mondiale, ma se Valentino Rossi sembra essere con la sua M1 in una situazione analoga (anzi, probabilmente peggiore) a quella del ducatista, il nuovo che avanza – alias Alex Rins – può rappresentare una seria minaccia allo status di numero due del circus che Dovizioso si è laboriosamente costruito passo dopo passo nelle ultime stagioni. La Suzuki GSX-RR del catalano è una moto stabile, che ben sembra adattarsi ad ogni configurazione di tracciato e in costante evoluzione; non ci si può più permettere quindi di perdere altri punti adesso, l’imperativo in vista di Le Mans è quello di tornare là davanti e mettere così la maggiore pressione possibile sul sette volte campione del mondo del Team Repsol Honda.

 

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Twitter: MickBrug

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Foto: Valerio Origo

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