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MotoGP, GP Olanda 2019: analisi della gara. Maverick Vinales, una liberazione. Ducati a picco e Mondiale in mano a Marquez

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Il GP d’Olanda 2019 della MotoGP sarà ricordato come quello della rinascita di Maverick Viñales, che, dopo i numerosi episodi sfortunati in cui è stato coinvolto nella prima parte di questa stagione, ritrova un successo che non arrivava dal GP d’Australia dell’anno scorso e lo fa in modo estremamente convincente, dimostrando di aver ritrovato estrema fiducia alla guida della Yamaha. Il ventiquattrenne di Figueres ha cominciato a mettere le cose in chiaro fin dal venerdì e se non fosse stato per il talento di Fabio Quartararo avrebbe potuto probabilmente dominare tutte le sessioni di questo fine settimana; anche nella gara odierna l’iberico ha adottato una strategia di intelligente attesa, facendo sfogare il francese, partito dalla pole, e il leader del Mondiale Marc Marquez, salvo poi prendersi la prima posizione con forza e non lasciarla più. Sarà interessante capire se questo straordinario weekend possa sbloccare finalmente il talento dello spagnolo e regalarci un protagonista in più per le battaglie dei prossimi GP, sicuramente l’ultimi periodo non è stato mentalmente facile per Viñales e questa vittoria era esattamente ciò di cui aveva bisogno.

Andrea Dovizioso è riuscito ad adagiarsi alle spalle dell’indiavolato trio di testa ma da metà corsa, nonostante la scelta di partire con la gomma media all’anteriore e dura al posteriore, ha cominciato ad alzare il suo ritmo in maniera evidente dovendo battagliare sia col compagno Danilo Petrucci che con lo spagnolo Joan Mir (Suzuki). Per Ducati il weekend non è stato affatto facile dopo i buoni segnali un po’ ingannevoli del venerdì con la temperatura dell’asfalto più fresca, ma era previsto che il circuito di Assen non si sarebbe adattato al meglio alle caratteristiche della Desmosedici e l’attenzione si sposta ora verso il Sachsenring dove si andrà a correre già la prossima settimana. La situazione di classifica si fa sempre più complicata per il forlivese anche perché il prossimo appuntamento è storicamente uno dei più favorevoli al campione spagnolo della Honda, ma ciò che preoccupa più di tutto in casa Ducati è il distacco subito oggi, vicino ai quindici secondi.

Perde un’occasione d’oro invece l’altro centauro Suzuki Alex Rins, che era finalmente riuscito a superare i suoi usuali problemi sul giro secco e trovare un’ottima posizione di partenza, iniziando effettivamente la corsa subito in maniera aggressiva grazie anche alla sua gomma soft, ma esagera e scivola via nelle prime fasi gettando al vento tutto il gran lavoro del weekend. Se ne va sotto il segno della sofferenza anche Valentino Rossi che chiude in simil modo la sua corsa in anticipo con l’ennesima scivolata di una stagione che sta prendendo per lui dei connotati abbastanza preoccupanti nelle ultime uscite; il pesarese, dopo la vittoria mancata proprio a favore di Rins nel GP degli USA, ha portato a casa ventuno punti in cinque gare, che comprendono le tre cadute consecutive occorse nell’ultimo mese, ma su un tracciato storicamente favorevolissimo come quello di Assen, l’errore del Dottore potrebbe avere conseguenze ulteriormente devastanti sul quarantenne della Yamaha.

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Twitter: MickBrug

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Foto: Rainer Herhaus / Shutterstock.com

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