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Nuoto, Mondiali 2019: risultati batterie 22 luglio. Avanzano Quadarella, Panziera, Sabbioni e Megli, bene le azzurre nei 100 rana ma che pasticcio la FINA

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Mattinata decisamente carica di emozioni quella di Gwangju dove al Nambu Aquatics Center sono andate in scena le batterie della seconda giornata dei Mondiali di nuoto 2019, con gli atleti italiani presenti che hanno complessivamente ben figurato; al di là dei risultati però, ciò che rimarrà impresso di questa nottata è certamente il grosso pasticcio della FINA con i device di partenza che hanno fortemente condizionato le batterie dei 100 dorso, con due episodi che hanno colpito i nostri due azzurri Simone Sabbioni e, indirettamente, Thomas Ceccon.

Durante l’ultima batteria maschile Sabbioni ha infatti visto sganciarsi il proprio dispositivo ed è stato costretto a ripartire in solitaria al termine della prova dei suoi avversari; clamorosamente anche il secondo tentativo di partenza da una corsia diversa è stato condizionato dallo stesso problema e il nuotatore romagnolo ha dovuto ritrovare la concentrazione per tentare per la terza volta di qualificarsi alle semifinali. Nonostante lo stato emozionale elevatissimo, evidenziato anche dal calore del pubblico coreano, Sabbioni ha offerto un 53.85 che gli è valso il nono tempo e il passaggio del turno, ma le emozioni per l’Italia non sono purtroppo finite qui: l’altro azzurro in gara, Thomas Ceccon (54.04), era infatti riuscito a qualificarsi col sedicesimo e ultimo tempo per le semifinali ma l’atleta di Trinidad e Tobago Dylan Carter ha chiesto e ottenuto la possibilità di ripetere la propria prova un’ora dopo il termine per un problema della stessa natura di quello che aveva colpito Sabbioni, ottenendo un beffardo 54.03 che manda quindi a casa il giovane azzurro per un centesimo di secondo.

Davvero incredibile quanto avvenuto, c’era il timore che questo tipo di problema sarebbe potuto succedere già dalla precedente competizione femminile (sempre nei 100 dorso) in quanto numerose atlete avevano ritardato la propria partenza per sistemare questi dispositivi che evidentemente non riescono a garantire una sicurezza necessaria in una competizione di questo livello. In gara in questa specialità tra le donne per l’Italia avevamo la nostra Margherita Panziera, che nonostante una prova abbastanza sottotono per sua stessa ammissione condizionata dalla mancata scioltezza e dall’orario mattutino, è riuscita con una buona progressione nei metri finali a rientrare sotto il muro del minuto (59.99) e garantirsi l’accesso alle semifinali del pomeriggio; purtroppo diciassettesima ed eliminata l’altra azzurra Silvia Scalia (1’00”74) a cui è mancata un po’ di energia, ma la lombarda può ora concentrarsi sui 50 che sono a tutti gli effetti la sua gara. Non partita l’ungherese Katinka Hosszu.

Molto positive per i colori azzurri le batterie dei 100m rana femminili che hanno seguito il programma del dorso con il terzo tempo assoluto in 1:06.62 di Martina Carraro in una prova evidentemente volta a testare le proprie condizioni fin da subito in vista delle semifinali; la genovese si è classificata solamente alle spalle dell’americana Lilly King (1:06.31) e della russa Yuliya Efimova (1:06.58) mentre l’altra nostra portacolori Arianna Castiglioni ha staccato il pass per le semifinali con la settima prestazione complessiva in 1:07.09, dopo i problemi che l’avevano tenuta fuori dal Settecolli.

Nei 200m stile libero maschili altre notizie positive per i nostri colori col quindicesimo tempo totale in 1:46.95 che qualifica Filippo Megli per le semifinali, in un’ultima batteria decisamente rapida con il britannico James Guy che ha stampato il miglior crono complessivo (1:46.11), anche migliore di quello di Sun Yang che aveva corso molto più in scioltezza un paio di batterie prima (1:46.22), precedendo l’australiano Kyle Chalmers di 14 centesimi.

L’ultima prova in programma è stata quella dei 1500 metri femminili dove la nostra stella romana Simona Quadarella si è decisamente ben comportata stampando il secondo tempo complessivo dietro solamente alla statunitense Katie Ledecky. 15:51.59 il tempo per Simona (a poco meno di sette secondi dal primato nazionale stabilito pochi mesi fa in 15:44.76) che è partita in modo subito aggressivo nella seconda delle batterie ed ha dominato la scena rifilando quasi tre secondi all’ungherese Ajna Keseli dietro di lei; Ledecky è scesa in vasca nella batteria successiva e ha ritoccato di 2.69 il tempo di Quadarella, dimostrando di non voler commettere altri errori dopo la debacle di ieri nei 400. Un po’ sotto tono invece la prova di Jianjiahe Wang, cauta settima appena sopra i 16 minuti (16:00.17), mentre non raggiunge la finale l’altra azzurra in gara, Giulia Gabbrielleschi, undicesima con 16:16.01.

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Twitter: MickBrug

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Foto: Enrico Spada

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