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MotoGP, Mondiale 2019: è Fabio Quartararo l’unico anti-Marquez credibile per i prossimi anni?

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Il Gran Premio d’Austria 2019 della MotoGP è riuscito a riaccendere i cuori dei tantissimi tifosi italiani grazie allo straordinario spettacolo offerto in pista da Andrea Dovizoso e Marc Marquez, con il ducatista abile a prevalere all’ultima curva ritrovando in tal modo il sorriso ed interrompendo il più lungo digiuno di vittorie da quando aveva trovato la prima in sella al mezzo di Borgo Panigale a Sepang 2016.

Lo spettacolo del Red Bull Ring è stato assoluto e con ogni probabilità sarà uno di quei duelli che verranno ricordati per sempre, negli annali del motociclismo, rilanciando le speranze di molti che desidererebbero assistere, al di là del tifo personale, a delle corse più imprevedibili. Tuttavia è bene riuscire a inquadrare obiettivamente il contesto nel quale tutto ciò è avvenuto, e allora i fatti di Spielberg potrebbero offrire anche una prospettiva quasi ribaltata delle cose: il tracciato era a tutti gli effetti il più favorevole del calendario alla scuderia di Borgo Panigale, le temperature sono crollate di oltre venti gradi tra il sabato e la domenica rendendo vincente la scelta dell’italiano di montare la soft al posteriore in contrasto con quella più conservativa del catalano. E certamente non va dimenticato pure l’estro del forlivese che, spesso accusato nel recente passato di essere troppo calcolatore e remissivo nel corpo a corpo, è riuscito ad andare decisamente oltre con una manovra imprevedibile e perfetta che ha ribaltato le sorti di un confronto che pareva ancora una volta finito nelle mani dell’iberico.

Difficile ipotizzare a mente fredda che tutte queste condizioni si possano ripetere a breve in altri contesti, quindi la domanda che ora sorge spontanea può spostarsi in un discorso più ampio su chi possa riuscire a reggere il peso di diventare il vero sfidante di Marquez nei prossimi anni. Con tutto il rispetto che si nutre nei confronti di Dovizioso, il quale ha provato a ricoprire questo ruolo nelle ultime stagioni, pare difficile intravedere un improvviso e rivoluzionario miglioramento del pacchetto moto-pilota che possa ribaltare le gerarchie, quindi l’attenzione cade inevitabilmente sui cugini giapponesi di Honda, Yamaha e Suzuki. Alex Rins ha dimostrato di saper andare forte e, salvo sporadici episodi, la sua miglior caratteristica resta la costanza prestazionale, che potrebbe risultare fastidiosa qualora Suzuki dovesse crescere esponenzialmente, tuttavia il nome nuovo che non si può ignorare, vista l’eccellente prima parte di stagione, è quello dell’enfant prodige Fabio Quartararo.

Per quanto semi-immortale, la competitività di Valentino Rossi è ovviamente destinata a calare e lo spagnolo Maverick Viñales è stato ingaggiato come arma principale per attaccare il connazionale della HRC, ma l’exploit del francesino in questo 2019 potrebbe aver già ribaltato i piani a lungo termine della casa di Iwata; Quartararo è un pilota dal talento puro, con un’abilità innata nel trovare il limite della pista che assomiglia veramente molto a quella di Marquez, eppure il suo stile di guida è decisamente opposto a quello del rivale, più pulito e rotondo tanto da ricordare Jorge Lorenzo, un po’ sulla bocca di tutti in questo periodo. La M1 sembra perfetta per Fabio e l’impressione è che nel 2020 si potrebbe rivedere una Yamaha davvero competitiva in grado di tenere testa a Honda e Ducati anche dal punto di vista del propulsore; El Diablo deve certamente crescere e maturare ancora, nella gestione della gomma e del ritmo gara in particolar modo, ma potrebbe davvero rivelarsi l’asso nella manica di Yamaha per riprendersi il titolo mondiale.

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Twitter: MickBrug

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