Formula 1

F1, GP Russia 2019: le caratteristiche della pista di Sochi. Adatta o meno alla Ferrari? Da valutare la performance nel tratto misto

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La Ferrari sta vivendo un momento magico e con la doppietta di Singapore ha raggiunto un traguardo che non arrivava ormai da undici lunghissimi anni, quello delle tre vittorie consecutive (furono quattro ad inizio stagione 2008 con Felipe Massa e Kimi Raikkonen). Gli aggiornamenti sul fondo e soprattutto sulla parte anteriore del muso hanno prodotto risultati eccellenti sia in qualifica che in gara sotto i riflettori artificiali di Marina Bay e Sebastian Vettel ha ritrovato se stesso disputando la miglior prova della stagione proprio nel momento più buio e difficile a livello personale.

Che la SF90 sia fortemente migliorata in curva è un dato oggettivo e incontrovertibile ma è necessario anche considerare che l’eccellente qualifica di entrambi i piloti della Rossa ha permesso al team italiano di impostare la gara come meglio credevano, con un ritmo molto lento che aiutasse a preservare gli pneumatici e poi piazzando la zampata conclusiva con la perfetta strategia di Sebastian. Una doppietta nata con pieno merito di ogni singolo membro del team ma Mercedes non è stata certamente in grado di mostrare il vero potenziale su un tracciato come quello di Singapore dove sorpassare resta molto complicato.

Il prossimo fine settimana si torna in pista in Russia, a Sochi, su uno dei più recenti tracciati disegnati dal celebre architetto tedesco Hermann Tilke. La conformazione è particolare, 5.848 metri composti da 12 curve a destra e 6 a sinistra che si snodano in un perfetto mix di curve molto lente tipiche dei circuiti cittadini e altri tratti molto più rettilinei dove la velocità di punta e l’efficienza aerodinamica la faranno da padrone. Il primo settore è il più veloce, grazie a un rettilineo infinito che vede curva 1 arrivare oltre 800 metri dopo la linea del traguardo (record per i tracciati di F1) e quello più adatto alle caratteristiche della Ferrari mentre il T3 è decisamente lento e molto più guidato, dove avere una perfetta trazione in uscita e una direzionalità impeccabile diventa la chiave per il successo. La curva simbolo di questo circuito è certamente Curva 3, una sinistrorsa che si percorre in costante accelerazione e in pieno fin dall’uscita dalla stretta curva 2; superato questo curvone che ricorda molto Curva 8 del tracciato di Turchia si arriva poi alla staccata più impegnativa della pista, verso destra.

È molto probabile in questa occasione capiremo davvero il reale miglioramento della Ferrari, in quanto le opportunità di sorpasso non mancheranno per tutti e quindi in gara ognuno potrà avere la chance di mostrare il vero potenziale del proprio mezzo. La Mercedes arriva molto incattivita dall’assenza di vittorie che dura ormai dall’inizio di agosto e cercherà disperatamente di riprendersi la scena ma la scuderia di Maranello potrebbe non essere molto d’accordo. Sulla carta Sochi potrebbe non essere molto favorevole a Red Bull, ancora un gradino sotto a Ferrari in termini di efficienza aerodinamica e a Mercedes nelle fasi più guidate, quindi servirà probabilmente il miglior Max Verstappen se la scuderia austriaca vorrà provare ad ambire a posizioni da podio.

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michele.brugnara@oasport.it

Twitter: MickBrug

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