Formula 1
F1, GP Singapore 2019: un nuovo pacchetto di aggiornamenti per la Ferrari. Obiettivo: migliorare trazione e carico aerodinamico
Spa e Monza hanno rappresentato una bella, bellissima parentesi per la Ferrari in questa oscura stagione 2019 di F1. Le due vittorie di Charles Leclerc hanno ridato fiato, energia e sorriso agli uomini di Maranello, salvando in parte un’annata che rischiava di scivolare via davvero nel peggiore dei modi possibili. Non solo una Mercedes letteralmente dominante ma anche la crescita esponenziale, gara dopo gara, della Red Bull, che ha messo seriamente in discussione il ruolo di seconda forza del Mondiale della Rossa.
Per il nuovo team principal Mattia Binotto l’inizio di questa avventura è stato certamente molto più in salita di quanto potesse mai immaginare ma come ha recentemente ricordato il collega Toto Wolff “un mare calmo non ha mai creato buoni marinai“. Ed è proprio da queste sagge parole che tutta la Ferrari deve ripartire. La differenza tra coloro che si limitano ad aspirare al successo e quelli invece che lo raggiungono è tutta nella propensione ad affrontare questo tipo di sfide apparentemente impossibili.
La Ferrari dunque cerca di tenere duro, di lavorare sodo e imparare dai propri errori. Per il prossimo appuntamento di Singapore saranno portate delle nuove versioni di entrambe le ali, piccoli ma importanti ritocchi volti ad incrementare il carico aerodinamico ed ottimizzare la finestra di utilizzo degli pneumatici, riducendone l’usura. Non solo tecnica, ma anche politica, perché già da tempo è in atto una lenta ma inesorabile rivoluzione nell’organico, che prevede l’abbandono della struttura orizzontale e l’arrivo di alcune personalità di spicco da destinare a ruoli chiave. Un rinnovamento generale che coinvolge tutti i fronti, per svoltare in maniera decisa e non mollare.
Nonostante ciò è molto probabile che le Rosse andranno a soffrire moltissimo nella prossima fase della stagione, sia a Singapore che in Russia sono presenti curve lente dove la SF90 ha sempre evidenziato lacune importanti e poi si andrà in Giappone dove la storia dovrebbe complicarsi forse anche di più. Questo lavoro di sviluppo è e resta tuttavia necessario per mantenere concentrato l’ambiente, per racimolare dati in vista del 2020 e ripartire poi con un progetto centrato e che non ammetterà ulteriori fallimenti.
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michele.brugnara@oasport.it
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