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Formula 1

F1, Mondiale 2019: la Ferrari ha sfruttato al massimo i jolly di SPA e Monza. Quali piste saranno favorevoli da qui alla fine?

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Quando il 4 di agosto la Formula 1 è entrata nel suo mese di sosta estiva la Ferrari si stava leccando pesantemente le ferite per un Gran Premio di Ungheria che aveva visto sia Mercedes che Red Bull decisamente più competitive e in grado di rifilare a conti fatti un minuto alla coppia delle Rosse. Il periodo di stacco dagli impegni è servito dunque per ricaricare le batterie soprattutto mentalmente e prepararsi al meglio in vista della ripresa del campionato che presentava due appuntamenti in serie che potevano e dovevano rappresentare il momento di svolta della stagione disastrosa della scuderia di Maranello.

E così è effettivamente stato. Tra Spa e Monza, due dei circuiti che richiedono un assetto della vettura tra i più scarichi in assoluto, la Ferrari è riuscita a portare a casa due fondamentali successi che hanno rilanciato morale e aspettative, consolidando la seconda posizione nel Mondiale costruttori e soprattutto togliendo quel maledetto zero dalla casella delle vittorie stagionali. Il monegasco Charles Leclerc si è rivelato pronto, cattivo e determinato nell’agguantare questi due trionfi, riuscendo a disputare due fine settimana davvero perfetti e a oscurare in pieno il compagno di squadra e quattro volte campione del mondo Sebastian Vettel nei suoi confronti.

Se in Belgio il divario tra i due è stato puramente cronometrico e prestazionale per tutto l’arco del weekend, in questa che doveva essere necessariamente l’occasione del riscatto per il teutonico le cose sono, al contrario, andate per Vettel ancora peggio: un sabato da protagonista tradito dall’astuzia del monegasco è stato infatti seguito dal terzo gravissimo errore di questa stagione, un testacoda indecoroso in entrata della variante Ascari che ha gelato per qualche minuto l’entusiasmo del pubblico casalingo. Alla fine ci ha pensato Leclerc ha far esplodere definitivamente la marea rossa, guidando da vera prima guida e sorpassando in questo modo anche in classifica il compagno caduto in un tunnel oscuro di risultati che pare non terminare più.

Le due vittorie, seppur importanti, possono però anche essere analizzate sotto un punto di vista differente: le Frecce d’Argento si sono dimostrate estremamente competitive su questo tipo di tracciato chiaramente favorevole ai punti di forza e debolezza della SF90 e hanno mostrato un passo gara superiore in entrambe le occasioni. Solamente l’altissima velocità di punta generata dalla Ferrari grazie all’efficienza aerodinamica unita al propulsore migliore del lotto ha permesso in entrambi i casi a Leclerc di mantenere la prima posizione e quindi è lecito ora tornare sulla terra e riconoscere che per i prossimi appuntamenti l’ipotesi di rivedere una Rossa là davanti pare al momento abbastanza lontana.

Tra un paio di settimane si correrà su un cittadino come Singapore e lì non solo Mercedes, ma anche Red Bull, dovrebbero trovarsi sulla carta decisamente davanti alla Ferrari. Le cose potrebbero andare un po’ meglio la settimana successiva in Russia ma a ottobre ci sarà poi Suzuka ad aspettare il Mondiale in quello che potrebbe rivelarsi un vero e proprio pozzo senza fondo per la scuderia italiana se non sarà in grado di trovare qualche magico miglioramento sul carico aerodinamico. In Messico la grande differenza potrebbe farla il caldo che, quando estremo, già in Austria è riuscito a mettere a nudo il vero problema della W10, mentre gli ultimi tre appuntamenti saranno Austin, San Paolo e Yas Marina dove è onestamente difficile, ma non impossibile pensare a un degno finale di stagione.

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michele.brugnara@oasport.it

Twitter: MickBrug

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