MotoGP
MotoGP, analisi GP San Marino 2019: il cannibale Marquez non è ancora pronto a lasciare lo scettro
Quando il GP di San Marino 2019 di MotoGP stava per entrare nelle tornate finali, e si è capito che la serratissima battaglia tra il francese Fabio Quartararo e lo spagnolo Marc Marquez si sarebbe probabilmente decisa all’ultima staccata, in molti non possono che aver pensato “ci risiamo”. Recentemente (sia in Austria che in Gran Bretagna) il sette volte campione del mondo spagnolo è stato sconfitto in maniera netta e decisa prima da Andrea Dovizioso e poi da Alex Rins, mostrando un lato parzialmente debole della sua apparentemente inattaccabile corazzata.
Le dichiarazioni del post gara in stile “a me della vittoria interessava poco, io penso al Mondiale” avevano convinto davvero pochi ed avevano sottolineato forse inconsapevolmente ancora di più la sofferenza interiore di Marc, incapace di accettare anche con se stesso di poter perdere. I veri fuoriclasse, però, non sono quelli che non cadono mai, ma quelli che trovano sempre il modo di rialzarsi, e Marquez oggi ha inseguito la vittoria in maniera maniacale e con una determinazione estrema. Non poteva perdere ancora, non di nuovo allo stesso modo. E ce l’ha fatta. Alla fine è stato lui a levarsi il casco e a potersi finalmente levare di dosso tutta la tensione accumulata con un paio di urli liberatori che resteranno immagine del motociclismo per molto tempo.
Ha vinto Marquez, ma non ha certamente perso Fabio Quartararo: il talento transalpino si conferma una vera scintilla impazzita in questo 2019 che, seppur da rookie, lo sta già consacrando tra i grandissimi della categoria. Una prova maiuscola, quella del francesino, che ha spinto per 26 dei 27 giri in maniera impeccabile, senza commettere errori ed è stato battuto semplicemente perché il suo avversario, al momento, è più forte.
Interessante però analizzare la corsa della Yamaha nel suo complesso, visto che Quartararo è parso l’unico a non aver sofferto il minor grip nelle tornate iniziali, soprattutto rispetto ad un Maverick Viñales che si era presentato al via da assoluto favorito dopo il passo mostrato nelle libere. La M1 fin da subito ha accusato mancanza di aderenza e questo ha contribuito in maniera decisiva a creare quel gap con i primi due, che poi il catalano non è più riuscito a ricucire fino in fondo. D’altra parte, per Valentino Rossi, la corsa si è complicata probabilmente già ieri in qualifica, poiché la settima casella di partenza lo ha costretto a finire oggi fin da subito in lotta con Alex Rins e con la KTM di Pol Espargaró, di fatto impedendogli del tutto di poter restare vicino anche al compagno. Alla fine il Dottore, supportato come sempre dal caldissimo pubblico di Misano, ha raggiunto e mantenuto la quarta piazza e può anche andare bene così, ma per riuscire a lottare davvero serve necessariamente compiere un ulteriore passo in avanti.
Bene anche Franco Morbidelli, molto probabilmente alla sua migliore gara in MotoGP aiutato un po’ dal tracciato, mentre chi si deve leccare le ferite è Andrea Dovizioso, che era entrato nel fine settimana consapevole che questo appuntamento sarebbe stato di sofferenza, e così è effettivamente stato. Il vincitore della passata edizione ha patito moltissimo il minor grip del nuovo asfalto e a Borgo Panigale è necessario, soprattutto in vista del prossimo anno, lavorare molto sulla duttilità della Desmosedici, cercando di renderla meno capricciosa di quanto lo sia in questa stagione.
Continua poi il periodo molto negativo di Danilo Petrucci, dietro anche a Michele Pirro fino a quando il pugliese non è caduto. Per il trionfatore del Mugello non sta più funzionando davvero nulla in questi ultimi mesi ed è necessario riuscire a capirne le cause al più presto per tornare quantomeno sui livelli del compagno di squadra.
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Foto: Valerio Origo
michele.brugnara@oasport.it
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