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F1, GP Giappone 2019: le gomme Pirelli scelte da Ferrari, Mercedes e Red Bull. Possibili strategie per qualifiche e gara

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La stagione della Formula 1 corre rapidissima ed è ormai ampiamente entrata nel rush finale che terminerà tra cinque appuntamenti ad Abu Dhabi. Inizio ottobre è però come di consueto il momento dell’attesissimo GP del Giappone, uno degli eventi con più storia e tradizione dell’intero calendario. Si corre a Suzuka, teatro di innumerevoli battaglie di elevata caratura e dove spesso in passato si è deciso il campionato del mondo, uno dei quali il primo storico successo di Michael Schumacher con la Ferrari nel 2000.

Un circuito meraviglioso, con un primo settore da togliere il fiato. I continui cambi di direzione in salita esaltano l’aerodinamica delle vetture e lo rendono uno dei tratti più belli in assoluto da percorrere per la Formula 1. Il tutto immerso in una cornice di pubblico sempre composta e appassionata, tipica dei circuiti storici dove il DNA delle corse regna sovrano.

Pirelli ha optato per portare le mescole in assoluto più dure (C1, C2 e C3) per sopperire alle elevatissime forze laterali che stressano molto lo pneumatico. La scelta dei vari team è stata abbastanza lineare, Ferrari e Red Bull hanno deciso in completa sintonia di tenere a disposizione 9 set di gomma morbida, 3 di media e 1 di dura per entrambi i propri piloti; la Mercedes invece come sempre è più propensa a preferire le coperture maggiormente durature per testarle al meglio durante le prove libere e così sia Lewis Hamilton che Valtteri Bottas avranno, oltre al singolo treno di dure, 8 set di morbide e 4 di medie a testa. Haas e Renault le scuderie più aggressive con 10 treni di rosse per ciascuno dei propri piloti.

La strategia di gara potrebbe essere molto interessante in quanto i team l’anno scorso faticavano a completare i 53 giri con una morbida e una media, su pista asciutta. Le coperture Pirelli del 2019 sono più dure e non dovrebbero esserci problemi di questo tipo ma solamente dopo le prove del venerdì si potrà capire il vero degrado; in caso di usura elevata diverrebbe fondamentale la strategia della qualifica, in quanto un’opzione possibile potrebbe essere infatti quella di qualificarsi con la media per poi montare in gara la dura (mai provata da tutti, visto che si ha a disposizione un solo treno).

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michele.brugnara@oasport.it

Twitter: MickBrug

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