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Golf, analisi Open d’Italia 2019: trionfa Wiesberger, emozioni a non finire con Pavan e Laporta. Grande amarezza per Francesco Molinari

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L’Open d’Italia 2019 di golf si è concluso ieri con un ribaltamento di fronte che ha portato alla terza vittoria stagionale il trentaquattrenne austriaco Bernd Wiesberger. Il nuovo numero 1 della Race to Dubai è stato in grado di recuperare i tre colpi che lo separavano dalla vetta del leaderboard occupata dall’inglese Matthew Fitzpatrick e si è portato così a casa il settimo trofeo in carriera sullo European Tour, in quella che era anche la quinta tappa stagionale delle Rolex Series. Un’edizione davvero speciale, quella dell’Olgiata Golf Club di Roma, che vedeva tantissime star al via a contendersi il lauto montepremi di 7 milioni di dollari.

Il sole ha baciato il campo per tutti quattro i round, rendendo ancora più speciale il campo par 71 del Percorso Ovest, situato nella meravigliosa e storica regione dell’Olgiata romana. La stella più attesa di tutte era il golfer champion of the year 2018 Francesco Molinari, numero 11 del ranking mondiale e recentemente capace di contendere il Masters niente poco di meno che a sua maestà Tiger Woods. Il torinese però ha completamente bucato l’evento, partendo senza guizzi al giovedì e implodendo totalmente nel secondo giro; un taglio mancato molto amaro per Molinari che sperava di staccare il due volte campione Ugo Grappasonni e centrare il triplete, dopo i successi del 2006 e 2016 e che lo costringe ora, a testa bassa, a tornare a lavorare intensamente per superare la delusione.

Il calorosissimo pubblico si è ritrovato però a rivolgere le proprie speranze all’indiscusso numero due italiano del momento, quell’Andrea Pavan che a Roma è nato e cresciuto e che godeva in questo evento casalingo ancora più supporto dei connazionali; il trentenne sta disputando la stagione dell’esplosione, negli ultimi 14 mesi ha già vinto due volte sul Tour e si presentava all’Olgiata in ottima condizione. Le attese non sono state affatto deluse, visto che con lo straordinario secondo colpo imbucato per l’eagle al par 4 della 4 nell’ultimo giro, Pavan si è trovato ai piedi del podio a pochissimi colpi dal leader Fitzpatrick che dì lì a poco sarebbe incappato in un doppio bogey al par 5 della 9. Un’occasione d’oro purtroppo non sfruttata per qualche errore di troppo (due i doppi bogey di Andrea nel quarto giro) ma la soddisfazione per l’ennesima top 10 di stagione è e deve essere comunque elevata.

Meglio di lui il sorprendente pugliese Francesco Laporta, abilissimo a evitare troppi guai nel corso dei quattro round e a sfruttare il suo ottimo gioco corto per costruirsi, buca dopo buca come una formichina laboriosa, una settima posizione che profuma tanto di grande impresa. Bene ma senza particolari guizzi gli altri italiani di spicco Nino Bertasio (34°), Edoardo Molinari (40°), Guido Migliozzi e Renato Paratore (48°).

La settantaseiesima edizione del torneo nazionale di golf più importante è andata dunque agli archivi nel migliore dei modi. L’organizzazione ha risposto in maniera impeccabile a questa prima fondamentale chiamata nel percorso che avvicinerà il mondo del golf alla capitale italiana in vista della Ryder Cup 2022 che si giocherà al Marco Simone Golf & Country Club. La soddisfazione tra gli organizzatori è tanta e c’è la consapevolezza che questo meraviglioso sport possa beneficiare oltremodo da questo tipo di eventi, al fine di incrementarne la popolarità e avvicinare le persone ai campi.

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Foto: shutterstock.com (Francesco Laporta)

michele.brugnara@oasport.it

Twitter: MickBrug

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