Formula 1

F1, GP Brasile 2019: degrado delle gomme in gara, il tallone d’Achille della Ferrari. Le cause

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La Ferrari si avvia a chiudere la stagione 2019 di Formula 1 consapevole di essere riuscita a limare pesantemente il grosso ritardo prestazionale accusato nei primi mesi. Dopo la pausa estiva sono arrivate tre importanti vittorie consecutive e ben sei pole position che hanno permesso agli uomini di Maranello di avere decisivi riscontri sul lavoro prodotto durante i complicati giorni post Ungheria e possono certamente cominciare a rivolgere i pensieri verso il 2020 con maggiore serenità.

Tuttavia il dato appena riportato può anche essere letto in senso opposto, ovvero nell’incapacità ancora attuale della Rossa di concretizzare alla domenica un evidente vantaggio accumulato sul giro secco. Per quanto si è visto da Spa in avanti al sabato infatti, tre successi sono un bottino abbastanza magro e la vera ragione di questi numeri mancanti è sempre l’atavico problema del funzionamento della gomma.

Fin dai primissimi Gran Premi queste Pirelli 2019 si sono dimostrate molto complicate da gestire, e l’ottimale finestra di funzionamento decisamente ridotta ha portato parecchi team a soffrire, tra i quali la Ferrari. Il pacchetto aerodinamico portato a Marina Bay ha certamente ridisegnato il bilanciamento del carico aerodinamico, riuscendo a garantire un posteriore notevolmente più stabile e reattivo e a migliorare in modo piuttosto drastico la velocità in curva della SF90. Tuttavia il gap con Mercedes nel modo di gestire lo pneumatico si è reso abbastanza evidente in ogni Gran Premio e spesso le Rosse sono state costrette a giocare in difesa anche partendo da posizioni privilegiate, motivo principale  per il quale sono nati gli errori strategici e sono mancate le vittorie.

Il maggior carico aerodinamico della scuderia di Brackley porta il posteriore della W10 a slittare molto meno rispetto a quello della SF90 e, di conseguenza, la trazione è più dolce e il degrado minore. Allo stesso modo anche in inserimento di curva Mercedes dispone di un eccellente pacchetto che permette all’avantreno di entrare senza difficoltà ed evitare un maggior surriscaldamento dello pneumatico.

E’ chiaro che a Maranello si sia capito dove si debba agire e che, imparato dai propri errori, ci si aspetta uno stravolgimento delle cose a partire dal 2020. Intanto per Charles Leclerc e Sebastian Vettel non resta che cercare di chiudere l’anno al meglio e magari trovare un’ultima vittoria prima di un inverno che si preannuncia di durissimo lavoro.

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Foto: LaPresse

michele.brugnara@oasport.it

Twitter: MickBrug

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