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Formula 1

F1, Ferrari a due velocità nel 2020: tra la sfida alla Mercedes e lo sviluppo della macchina 2021 con regolamento rivoluzionato

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11 febbraio. Il Mondiale 2019 di F1 è appena terminato ma la data di presentazione della nuova Rossa è già stata segnata. Quasi come se in Ferrari non si potesse già più aspettare, come se dentro alla Scuderia non si riesca a darsi pace rispetto a quanto avvenuto in questa stagione e ci sia più necessità di ripartire immediatamente piuttosto che di riposare un po’. Mattia Binotto non vuole perdere tempo ed è determinatissimo a lasciarsi alle spalle gli errori commessi in fase di progettazione per non ripeterli.

L’obiettivo, naturalmente, è quello di tornare a vincere il titolo. Non ci sono (e non ci possono essere) più vie intermedie, “buoni podi” o “aggiornamenti che dovrebbero funzionare”. Adesso è il momento di vincere. Certo, l’ostacolo da superare non è il più facile, la Mercedes sta dominando in lungo e in largo questa era ibrida della Formula 1 e riuscire a cancellare un gap cospicuo come quello del 2019 non sarà facile.

I punti fondamentali sui quali gli ingegneri della nuova vettura stanno lavorando ormai già da diversi mesi sono quelli ampiamente anticipati. Il colore resterà opaco per garantire maggior leggerezza, ma al di là dell’aspetto fisico della nuova Ferrari ciò che conta saranno, naturalmente, le prestazioni in pista che saranno determinate da due fattori chiave: carico aerodinamico verticale e miglior sfruttamento delle gomme. Non c’è ombra di dubbio che la versione 2020 punterà molto sul carico verticale, vero tallone d’Achille della SF90. Il quesito che nasce quasi da solo è il seguente: quanto inciderà questa scelta sulla velocità in rettilineo che, al contrario, è stata la vera forza della Rossa nel 2019? La risposta è quasi scontata. Molto. L’obiettivo è quello di fare tesoro dell’esperienza di quest’anno per trovare il giusto bilanciamento tra efficienza e carico, ovvero fra velocità di punta e maneggevolezza sul lento. Ma i problemi non finivano certo qui, visto che il grande sottosterzo nelle curve lente e medio-lente era generato in particolar modo dalla mancata comprensione ottimale del funzionamento degli pneumatici Pirelli. Molti soldi ed energie saranno investiti proprio in questo settore durante l’inverno, per accertarsi di non farsi trovare nuovamente impreparati, anche visto che quelle stesse gomme sono state confermate per il prossimo Mondiale.

La maturazione definitiva di Charles Leclerc e la ritrovata competitività di Sebastian Vettel sono ottimi segnali per un team che sarà chiamato a gestire al meglio la situazione interna per evitare altri patatrac come quello del Brasile e permettere ad entrambi di poter esprimersi al meglio senza danneggiare il lavoro della squadra.

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Foto: LaPresse

michele.brugnara@oasport.it

Twitter: MickBrug

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