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Biathlon, la Norvegia beffa la Francia in volata a Oberhof. Italia nelle retrovie

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Epilogo incredibile nella Staffetta maschile di Oberhof, quarta tappa della Coppa del mondo di biathlon 2019/2020. La Norvegia trionfa ancora, questa volta in modo totalmente inedito, regolando la Francia solo in volata dopo aver quasi gettato al vento un successo che aveva già in tasca. Vetle Christiansen è arrivato con ampio margine all’ottavo poligono ma è stato costretto a girare, lasciando il via libera a Quentin Fillon Maillet. La reazione del norvegese è stata però cattiva e decisa, innescando le marce alte e recuperando immediatamente le code del rivale per poi dominarlo in volata. Si tratta del sesto successo su sei della Norvegia nelle staffette maschili e femminili di stagione, una dimostrazione di superiorità ormai schiacciante anche senza i suoi due migliori atleti, ovvero i fratelli Bø, e nonostante due giri di penalità. I transalpini pagano un lancio disastroso di Emilien Jacquelin costretto a girare due volte in piedi e alla fine arrivano a 4.4, davanti alla Germania (+48″) che a sua volta è entrata due volte nell’anello da 150 metri dopo le serie in piedi di Johannes Kuehn e Benedikt Doll.

Quarta posizione per la Russia, unica formazione a non incappare in disastri al tiro ma staccata comunque di 1’09, poi la sorpresa Bielorussia che può gioire per un super quinto posto arrivato al termine di una prova veramente convincente.

La staffetta dell’Italia è stata un calvario per 3/4 della sua durata e alla fine la classifica dice 23° a 7’32. Il livignasco Thomas Bormolini ha brillato in prima frazione regalando il testimone a Dominik Windisch addirittura in testa, ma l’altoatesino è caduto malamente nel corso del suo primo giro, perdendo tanto tempo e poi pagandone le conseguenze anche al poligono dove sono arrivati quattro errori. Una corsa tutta disputata nelle retrovie dunque, chiusa nel peggiore dei modi con un 1/8 di Thierry Chenal in piedi.

LA CRONACA

Jacquelin e Horn provano subito a imporre un ritmo elevato e il gruppo si sfilaccia già nella prima fase della tornata, Bormolini resta nelle prime posizioni ma paga qualche secondo. Con l’avvicinarsi al poligono però i primi rialzano la testa, di fatto vanificando il leggero margine acquisito e dunque alla prima serie ci si presenta ancora insieme. Un perfetto Birkeland lascia sul posto tutti, in grossa difficoltà invece la Germania con il sopracitato Horn, bravo però a salvarsi con le ricariche. Bormolini con una ricarica resta a 9″ insieme alla Francia, ottime notizie anche perché il norvegese non è un fulmine e viene rapidamente ripreso dagli inseguitori. Di fatto si arriva al secondo poligono con tutti ancora in gioco, compresa la Germania che alla fine è rimasta sotto i 30″. Bormolini esalta Oberhof e trova un velocissimo 5/5, uscendo dietro solo ad un ancora perfetto Birkeland, mentre Jacquelin compica la gara della favoritissima Francia girando addirittura due volte e passando a 1’08 dalla fotocellula. Thomas tiene le code del norvegese nell’ultima tornata e gli azzurri cambiano in testa insieme ai rivali, davanti a sorprese come Bielorussia e Cina. La Germania e la Russia pagano 22″, la Francia addirittura 1’16.

Per l’Italia la seconda frazione è il momento dell’asso nella manica, alias Dominik Windisch, mentre da dietro è Kuehn a cominciare il recupero della Germania. Il colpo di scena attorno al primo chilometro; l’altoatesino finisce lungo in discesa e cade malamente, finendo fuori pista, perdendo 45″ che pesano moltissimo nell’economia della prova. In tutto questo si arriva al terzo poligono. Bocharnikov porta a scuola Bjoentegaard e gli rifila 13″, da dietro ottime serie per Russia e Germania che si portano a 7″ dalla Norvegia mentre Fourcade trova lo zero ma pare molto controllato nel fondo, dove resta a 1’10 dalla testa. Windisch paga le conseguenze della caduta e commette quattro errori, completando il giro da incubo dell’Italia. Kuehn prova a riportarsi su Bjoentegaard nella seconda tornata, mentre Fourcade mantiene le marce decisamente basse e va in carrozza. Bocharnikov ancora perfetto, dietro è Bjoentegaard a fare la differenza perché Kuehn come spesso accade va in grande difficoltà e deve girare. Garanichev porta la Russia in terza posizione a 40″, poi Fourcade trova un altro zero e riparte con un minuto rimettendo in partita i transalpini. Al cambio la Norvegia è ancora in testa, con 30″ su un ottima Repubblica Ceca e sulla Russia, poi Francia e Germania a 51″ con Fourcade e un devastante Kuehn nell’ultimo giro.

L’Italia riparte da Zini in ventesima posizione, a 2’32 e l’unico obiettivo possibile ora diventa quello di non essere doppiati. Il passo di Dale è eccellente e il tandem Desthieux – Peiffer perde una decina di secondi nel primo giro, ma il bielorusso Yaliotnau prova giustamente a inventarsi il miracolo restando sulle sue code. Al poligono non c’è però proprio partita e Dale scappa via con lo zero guadagnando 26″ sul rivale. Terza un’ottima Repubblica Ceca che tiene botta con Stvrtecky, discreto il poligono di Desthieux che rimane attorno al minuto mentre la Germania paga tanti secondi dopo le tre ricariche di Peiffer. Due ricariche per Zini che resta ventesimo. Dale tiene perfettamente il passo nel giro ma commette un disastro a sorpresa in piedi con 4 errori e il giro di penalità. Dietro chi ne approfitta è la Francia con Desthieux che riporta i transalpini a 29″ dalla testa della corsa, a pochi secondi da una Bielorussia ancora lì. Germania a 38″ insieme alla Russia. Stvrtecky gira addirittura tre volte e infrange i sogni cechi, quattro errori per Zini che allunga a tre le penalità totali del nostro quartetto. Peiffer è il più brillante nella terza tornata e salta il transalpino a sorpresa, cambiando a 31″ dalla Norvegia, insieme alla Bielorussia e con 4″ di margine sulla Francia. Russia a 48″ ultima delle formazioni ancora in gioco.

Christiansen mantiene il margine su Doll e Fillon Maillet, con Labastau che fa quel che può per cercare di mantenere le code dei colossi rivali. Si arriva al primo poligono dove il norvegese non trema e copre tutti e cinque i bersagli, ma neanche Germania e Francia commettono errori e restano sui 30″. Latypov prende Labastau tra giro e poligono e i due escono insieme con un minuto di vantaggio, dietro di loro il vuoto. Italia a 4’37 in 21esima posizione. Il vantaggio della Norvegia in vista dell’ultimo poligono è assolutamente rassicurante, 38″ ma Christiansen salta per aria servendo su un piatto d’argento la vittoria alla Francia di un presente Fillon Maillet. Gira anche Doll ma la terza posizione non è assolutamente in discussione, la Russia si assicura il quarto posto. Da 6.6″ però Christiansen si inventa un numero nei primi metri e va subito a riprendere il rivale, giocandosi il tutto per tutto in volata dove va a trionfare in scioltezza.

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michele.brugnara@oasport.it

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Foto: Federicao Angiolini

1 Commento

1 Commento

  1. riax

    11 Gennaio 2020 at 16:15

    L’ articolo descrive perfettamente, PER QUANTO CI RIGUARDA, un altro “risultato pesante” conseguito dalla nostra squadra…. :):):)

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