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Golf, il 2020 dell’Italia: Francesco Molinari deve ritrovarsi. Tanti giocatori in rampa di lancio

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Tra pochissimi giorni il grande golf riaprirà i battenti con il Sentry Tournament 2020, il primo appuntamento del nuovo anno solare della stagione del PGA Tour. Saranno nove mesi caldissimi quelli che aspettano i migliori golfisti del mondo, frutto di un calendario eccezionalmente ricco di super appuntamenti, dove i quattro tradizionali Major e ai WGC saranno infatti affiancati anche dal torneo olimpico a fine luglio in Giappone e poi dalla Ryder Cup in casa degli americani, l’ultima prima della storica edizione romana del 2022.

Una stagione fondamentale per le ambizioni di riscatto di Francesco Molinari, che ha chiuso il 2019 in 18esima posizione dell’ordine di merito mondiale dopo aver perso altre tre posizioni nelle ultime settimane, superato nell’ordine dal britannico Paul Casey e dagli americani Tony Finau e Gary Woodland. Un netto peggioramento rispetto al 2018, chiuso dal torinese in settima posizione grazie alle numerose vittorie che hanno compreso il suo primo Major all’Open Championship e il dominio assoluto nella Ryder Cup di Parigi.

Dopo il successo all’Arnold Palmer Invitational, importantissima tappa del PGA Tour, Molinari ha svoltato in negativo la propria annata al Masters Tournament, dove dopo tre giri e mezzo di assoluta perfezione ha ceduto alla pressione nelle back 9 della domenica e, come tanti altri grandissimi campioni del passato, è completamente crollato.  Da quel momento i risultati sono stati molto deludenti e hanno costretto il piemontese a cambiare anche lo storico caddie, salutando Pello Iguaran dopo il disastroso taglio mancato all’Open d’Italia e garantendosi i servigi di Mark Fulcher. Dopo essersi cancellato dal Sentry Tournament Molinari inizierà il 2020 partecipando al Sony Open, in programma dal 9 al 12 gennaio alle Hawaii, con la speranza di ritrovare risultati di peso e di ottenere soprattutto la qualificazione ai Giochi Olimpici di Tokyo.

Il golf italiano non è stato però solo Molinari in quanto il 2019 ha riservato ottime soddisfazioni anche sullo European Tour da parte di molti prospetti interessanti. Il trentenne romano Andrea Pavan ha disputato una stagione di primissimo piano nella quale ha saputo trovare ben 5 Top-10 tra i quali spicca la vittoria al BMW International Open, e ha chiuso ampiamente nei primi 100 fermandosi in 74esima posizione.

Tre sono state le bellissime sorprese azzurre di questo anno solare appena concluso: il ventiduenne vicentino Guido Migliozzi è letteralmente esploso conquistando in primavera due tornei a poca distanza l’uno dall’altro (Magical Kenya Open e Belgian Knockout) che gli hanno fatto abbattere addirittura la barriera dei migliori cento giocatori del mondo, salvo poi riuscire (ora 110) in questi ultimi mesi. 420 posizioni guadagnate in un anno per la stella azzurra, ma meglio di lui ha fatto il ventinovenne di Castellana Grotte Francesco Laporta che invece, con un grande anno sul Challenge Tour si è ripreso la carta e ha fatto un salto di ben 443 posizioni passando dal 569° al 126° posto attuale. In particolare per il barese spicca il grande Open d’Italia dove è stato il migliore azzurro e ha saputo far sognare il pubblico dell’Olgiata GC.

Buonissimi segnali sono arrivati anche dal nostro Renato Paratore, che si è lasciato alle spalle un biennio decisamente complicato ricominciando a trovare confidenza nel proprio gioco e trovando numerosi piazzamenti di rilievo. Il ventitreenne romano arriva da un autunno di ottimo spessore dove ha centrato la top-21 in tre degli ultimi quattro eventi giocati culminata col secondo posto arrivato solamente al playoff nell’Afrasia Bank Mauritius Open di inizio dicembre. Sarebbe molto importante recuperare anche il talento di Renato per arricchire ulteriormente una spedizione sostanziosa in grado di portare a casa ottimi risultati quantomeno sul Tour Europeo.

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Foto: LaPresse

michele.brugnara@oasport.it

Twitter: MickBrug

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